CORIGLIANO ROSSANO «Nessun corto circuito con l’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, alla quale abbiamo risposto con le nostre controdeduzioni al Piano operativo triennale propostoci per lo sviluppo del porto di Corigliano Rossano. Probabilmente sono state interpretate negativamente, ma non possiamo non proporre quelle che secondo noi sono delle migliorie».
Dopo aver preso atto delle dichiarazioni del presidente dell’Autorità di sistema, il sindaco di Corigliano Rossano, adduce la sua versione rispetto ai fatti raccontati dal presidente Andrea Agostinelli (ne abbiamo parlato qui). Ovvero la posizione di non conformità al parere dovuto sulla pianificazione urbanistica proposta dell’ante portuale che prevede 12milioni di euro di investimenti, quasi tutti concentrati sulla banchina croceristica.
«Quando ci siamo insediati – spiega Flavio Stasi al Corriere della Calabria – abbiamo chiesto in comitato di Autorità portuale, che quelle risorse che erano ferme da anni nel piano delle opere triennali portuali e dedicate alla banchina croceristica, fossero definitivamente investite. Lo abbiamo chiesto con forza e ripetuto in tutti gli incontri, fino a quando ad un certo punto l’Autorità portuale gestita dall’allora commissario Agostinelli ci ha comunicato che avrebbe avviato l’iter. Se l’amministrazione comunale non avesse insistito, l’opera sarebbe rimasta sulla carta e rimandata di anno in anno come accaduto nell’ultimo decennio».
Nel giro di consultazioni, Stasi riferisce di aver ricevuto una bozza di progetto da trasformare in adeguamento tecnico-funzionale «che prevede il “taglio” di un pezzo di porto adiacente alla darsena due, quella dedicata alla pesca. A quel punto abbiamo fatto notare le criticità progettuali, peraltro sottoposte anche da alcuni rappresentanti dei pescatori, ovvero il riparo della flotta peschereccia, dal canale diretto verso l’esterno, che si andrebbe a creare con la realizzazione della banchina croceristica nell’area prevista dal piano. Abbiamo anche chiesto all’ente portuale che quei lavori fossero occasione per mettere mano allo sviluppo più generale dello scalo e che si riprendesse un piano dell’autorità portuale del 2015 che prevedeva oltre alla banchina croceristica, anche alcune banchine per il diporto, ritenute da noi fondamentali per lo sviluppo complessivo dell’infrastruttura. Crediamo, infatti, che la croceristica, la pesca e il diporto saranno l’anima e il volano economico del nostro porto. E quando l’Autorità ci ha risposto che quel piano del 2015 non era mai stato approvato, abbiamo provato a far notare che anche una pianificazione precedente, risalente al 1974, contemplava la darsena per il diporto. Abbiamo così proposto che si individuasse un’area, dentro o fuori dallo scalo, dove poter sviluppare il diportismo». In ultimo, prosegue Stasi, «abbiamo fatto notare che la banchina croceristica, dov’è prevista, potrebbe penalizzare l’area dei cantieri navali, di alaggio e varo, oggi fermi per tutta una serie di motivi (al centro di atti giudiziari, ndr). Riteniamo che queste siano le priorità e le abbiamo incluse nel nostro parere, affinché l’adeguamento tecnico-funzionale integrasse anche la ricollocazione dei cantieri navali e dell’alaggio e varo».
«Forse perché è prassi, è il modo con cui ci si relaziona, l’Autorità di sistema ci ha posto un aut-aut che non possiamo accettare. O diciamo sì, sic et sempliciter, alla proposta – tuona Stasi – oppure i fondi andranno perduti. Fin quando saremo noi gli amministratori della città non accetteremo mai questi modi di fare. Nelle osservazioni abbiamo sottolineato che per noi è necessario approfondire degli aspetti nell’esclusivo interesse dalla città. Abbiamo detto che eravamo disponibili a farlo subito e continueremo ad esserlo, ed infatti oggi incontrerò Agostinelli a Gioia Tauro».
Il presidente dell’Autorità di sistema, secondo Stasi, è giunto a Corigliano Rossano «per scaricare le responsabilità su altri, come già accaduto con Anas per i lavori della statale 106. In questo territorio dobbiamo bandire quel genere di mentalità secondo cui qualsiasi cosa ci viene concessa è un regalo che noi non ci meritiamo. La banchina croceristica non è una strenna, è prevista da oltre dieci anni. E noi vogliamo che sia realizzata, ma al meglio. Questo è il ruolo dell’amministrazione comunale. Le responsabilità non cadranno mai sulla testa di parlamentari e consiglieri regionali, ma sui sindaci che saranno ricordati per aver fatto o non aver fatto».
«Ai pescatori – insiste il primo cittadino – serve soprattutto l’alaggio e varo. Anche se il presidente Agostinelli, mi dicono, abbia già una soluzione in mano, che la metta per iscritto. Se tutto ciò sarà preso concretamente in considerazione, non solo l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano sarà favorevole, ma sarà al fianco dell’Autorità di sistema perché la banchina croceristica è un nostro obiettivo».
Flavio Stasi è dell’idea che l’ammiraglio «si aspettasse una reazione diversa dalla nostra amministrazione. La storia, d’altronde, è simile a quella vissuta per la 106. Ai rappresentanti di Anas ho risposto che il tracciato da loro proposto va bene, ma bisogna migliorare le varianti e capire se si può fare il raddoppio. Quando si tratta di fornire risposte informali siamo tutti pronti a dire “sì”, tranne poi dimenticare tutto ciò che ne consegue. Nella risposta formale fornita all’ente portuale, probabilmente interpretata come un “no”, ho semplicemente riferito che non si può prescindere dalla banchina croceristica – chiosa Stasi – ma nemmeno dai cantieri navali, dal ricovero per la flotta peschereccia e dal diporto, come peraltro già previsti in altri paini portuali».
Già subito dopo la visita del presidente dell’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, il sindaco era sembrato ottimista, affermando che si «troverà certamente una soluzione condivisa». Non resta, dunque, che attendere le evoluzioni della riunione fra le parti, prevista oggi a Gioia Tauro. (l.latella@corrirerecal.it)
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