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Vibo, “Ossessione”: trent’anni per Fabio e Salvatore Costantino

Questa la sentenza del Tribunale di Vibo al termine del processo nato dall’inchiesta della Dda di Catanzaro contro il narcotraffico

Pubblicato il: 14/10/2021 – 19:15
di Giorgio Curcio
Vibo, “Ossessione”: trent’anni per Fabio e Salvatore Costantino

VIBO VALENTIA Otto condanne e cinque assoluzioni. È questa la sentenza del Tribunale di Vibo Valentia (sezione penale) presieduto da Gianfranco Grillone (Chiara Sapia e Giorgia Maria Ricotti a latere)  al termine del processo nato dall’inchiesta “Ossessione” della Dda di Catanzaro contro un’associazione dedita al narcotraffico internazionale.

La sentenza

Le condanne più severe sono state inflitte a Fabio e Salvatore Costantino, entrambi condannati a 30 anni di reclusione (così come chiesto dalla Dda); più lievi rispetto alle richieste dell’accusa le condanne emesse nei confronti di Antonio Narciso, 4 anni e sei mesi, Gennaro Papaianni, 3 anni rispetto ai 16 richiesti e Salvatore Papandrea, condannato a 6 anni e 8 mesi anziché 15 come aveva invocato la Dda di Catanzaro nei suoi confronti. Assolti invece Giuseppe Costantino, Francesco Mancuso e Gaetano Muscia perché «il fatto non sussiste», così come Giovanni Stilo e Francesco Scaglione. I giudici hanno inoltre disposto la confisca e la distruzione della droga sequestrata, ovvero 430 kg di hashish arriva in Italia dal Marocco e la confisca della pistola ritrovata nel corso del blitz e in uso proprio a Salvatore Costantino.

L’inchiesta

L’operazione “Ossessione”, risalente al 28 gennaio 2019, condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro e coordinata dalla Dda del capoluogo,
aveva messo in luce una grossa e redditizia attività di narcotraffico internazionale. Due le grandi “ossessioni” (appunto) degli indagati: la paura di essere intercettati e monitorati e la continua tensione di stare costantemente sul mercato della droga. Il gruppo era riconosciuto sul mercato tanto da essere punto di riferimento per l’approvvigionamento di cocaina anche per altri clan come i Mazzaferro di Gioiosa.
La cellula criminale alla quale l’associano faceva riferimento era quella della potente cosca dei Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, in grado di comprare la cocaina a 8mila dollari al chilo e a rivenderla a 46mila euro al chilo.

Le condanne:

30 anni per Fabio Costantino;
30 anni per Salvatore Antonio Costantino;
2 anni per Elisabeta Kotjia, più 5.600 euro di multa (chiesti 4 anni e 6 mesi);
4 anni e 6 mesi per Antonio Narciso (chiesti invece 15 anni);
6 anni e 8 mesi (10mila euro di multa) per Salvatore Papandrea (chiesti 15 anni);
15 anni per Safine Abderrahim (chiesti 14 anni);
4 anni e 6 mesi per Luigi Mendolicchio;
3 anni per Gennaro Papaianni (chiesti 16 anni).

Le assoluzioni:

Assolti Giuseppe Costantino, Francesco Mancuso e Gaetano Muscia perché «il fatto non sussiste», così come Giovanni Stilo e Francesco Scaglione.

Nel collegio difensivo gli avvocati Giovanni Vecchio (difensore di Stilo, Muscia e Kotja);  Guido Contestabile, Giuseppe Spinelli, Diego Brancia, Valeria Iaria, Francesco Sabatino, Mirko Mazzali e Francesco Muscia, Luca Cianferoni del Foro di Roma e Tiziana Vignoni del Foro di Milano (difensori di Safine Abderrahim).

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