CATANZARO Il gup di Catanzaro Antonio Battaglia ha rinviato a giudizio Alessio Marino Ajmone Cat, 60 anni, milanese, ingegnere progettista della Astaldi spa e Michele Mele, nato a Bari 79 anni fa, ingegnere collaudatore statico. Per Il giudice inoltre – accogliendo la richiesta del pm Francesco Bordonali – ha assolto Antonio Bevilacqua, 56 anni, nato a Palermo, ingegnere, direttore dei lavori del tratto stradale della 106 che porta a Germaneto. Per Ajmone Cat – difeso dagli avvocati Aldo Casalinuovo e Francesco Tocci – e Mele – difeso dall’avvocato Francesca Carangelo – il processo avrà inizio il prossimo 28 giugno.
Gli imputati sono implicati nel processo sul crollo del muro di contenimento della rampa di accesso numero 6 che sulla 106 porta a Germaneto. Secondo l’accusa formulata dai magistrati di Catanzaro titolari dell’inchiesta – il procuratore Nicola Gratteri, l’aggiunto Vincenzo Capomolla e il sostituto Vito Valerio – gli imputati, in cooperazione colposa tra loro, mediante condotte attive e omissive, ciascuno nella propria qualifica tecnico-funzionale, «cagionavano, per colpa generica e specifica, il crollo del muro di contenimento della rampa numero 6 di accesso alla strada statale 106 variante A (svincolo per Germaneto)». In particolare, il progettista della Astaldi, nell’elaborare la progettazione di quel tratto stradale non avrebbe previsto un idoneo ed efficace sistema di drenaggio dell’acqua; avrebbe effettuato una sottostima dei carichi che sarebbero andati ad agire sul terrapieno; avrebbe realizzato una sovrastima dei parametri di resistenza meccanica del terreno. In fase di collaudo, invece, Mele non avrebbe riscontrato alcuna delle criticità progettuali «evincibili attraverso l’ordinaria osservanza delle “regole della tecnica”». (ale. tru.)
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