CORIGLIANO ROSSANO Primo consiglio comunale della nuova “era” Stasi. Si celebra nel corso di un inedito sabato mattina l’assise spartiacque fra vecchio e nuovo governo di Corigliano Rossano, nato dall’azzeramento della giunta imposto dal sindaco al culmine della crisi in maggioranza, innescata nelle scorse settimane dal gruppo “Corigliano Rossano domani”.
Poche note di “cronaca” se non l’esordio dei nuovi assessori (ne abbiamo parlato qui), il salto del “fosso” dei tre consiglieri passati alle opposizioni, peraltro “espulsi” da tutte le commissioni consiliari permanenti e le surroghe dei due consiglieri che prendono il posto di Maria Salimbeni e Alessia Alboresi, approdate in giunta.
Subentrano fra gli scranni del civico consesso Giuseppe Di Vico, avvocato, e Giuseppe Pugliese, professione medico, quest’ultimo candidato alle recenti elezioni regionali nella lista di Europa Verde Calabria (ha ottenuto 584 voti), partito che così rimpingua le fila e la presenza in consiglio, seppur non esprima ad oggi – il sindaco non vuole vessilli fra i banchi – un gruppo consiliare. Presenza quindi, consistente quella “green”, se sotto le spoglie del civismo sventolassero le tessere e l’affinità dei consiglieri Isabella Monaco, Pugliese, appunto, e dell’assessore Alboresi.
I due surrogati in consiglio sono due stasiani di ferro, così da blindare le posizioni di una maggioranza ad oggi risicatissima – 13 a 12 – dopo il passaggio in minoranza dei tre di “Corigliano Rossano domani”.
Fra le note politiche, quella proposta dal leader delle opposizioni, Gino Promenzio, a proposito della Commissione Statuto, fino a qualche giorno fa presieduta dal neo assessore Salimbeni. Una commissione che non è ancora riuscita a stilare la “magna carta” comunale, a distanza di 28 mesi di lavoro e sul quale aleggia più di qualche dubbio di merito, se la bozza che circola sarà confermata. A parte i riferimenti territoriali alla zagara e all’ulivo, dalla bozza al momento sembrano essere spariti i municipi, istituti fondamentali della legge costitutiva della nuova città approvata in consiglio regionale, trasformati in “centri di prossimità” non elettivi, al contrario di come vorrebbero le opposizioni.
Promenzio chiede che la presidenza della commissione sia affidata ad un rappresentante delle minoranze, nel solco di quel senso di responsabilità sul quale basare l’agire comune in un periodo politico-amministrativo delicato per la città a cui è stato richiamato il consiglio dal sindaco Stasi. Dagli interventi in consiglio si intuisce che – come accaduto fino ad oggi – il nuovo governo non avrà vita facile, alla luce delle tante azioni di cui la città necessita e soprattutto di mille interrogativi, a partire dalla tenuta e dalla forza della nuova squadra di governo.
Ultimo degli appunti di carattere politico, l’atteggiamento di chi, in maggioranza non profferiva parola ed oggi passata all’opposizione si trasforma in “oltranzista”, forse spinto dall’entusiasmo del primo giorno di scuola. Un dono della parola sempre troppo poco diffuso dalle parti delle formazioni di governo. Da questo punto di vista la maggioranza perde due riferimenti – Salimbeni e Alboresi – in consigli che spesso sarebbero durati il minimo sindacale se non ci fossero state le minoranze a “piantare grane”. (l.latella@corrierecal.it)
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