CATANZARO La promessa – quella strappata nei difficili giorni diventati interminabili settimane di lockdown – è stata mantenuta: salire sul palco del “Teatro Comunale” di Catanzaro per divertirsi e per sognare. Perché fare teatro permette non solo di “giocare” ma anche di sognare, in un momento in cui abbiamo ancora tanto bisogno di sogni da realizzare. Gli allievi e le allieve attori ed attrici del laboratorio della scuola di teatro “Enzo Corea” di Pentone e Fossato Serralta – che hanno creato una produttiva sinergia tra due realtà vicine, non solo geograficamente parlando – hanno piacevolmente stupito, fatto ridere e riflettere nel corso del secondo appuntamento con la rassegna “Edizione straordinaria al Comunale”. Parliamo di tre spettacoli – il primo è andato in scena sabato 9 ottobre – prodotti da “Edizione straordinaria”, con la direzione artistica di Salvatore Emilio Corea (direttore organizzativo Pasquale Rogato). La passione per il teatro, alimentata con le lezioni on line, con i laboratori a distanza, ha visto allievi ed allievi diventare protagonisti con “La Libertà del terrore” – Alla corte di un re maiale. Si festeggia in questo modo al Teatro Comunale (nel centro del centro storico di Catanzaro diretto da Francesco Passafaro) il primo spettacolo senza alcuna limitazione sulla capienza, “in cui torniamo a vivere insieme il Teatro”, ha detto il regista (e responsabile dei corsi di Pentone e Fossalto Serralta) Pasquale Rogato, non senza un pizzico di commozione. “Essere qui stasera – ha detto in conclusione Rogato – è un riconoscimento a quanti hanno creduto nell’offerta didattica della scuola di teatro “Enzo Corea” anche scegliendo la formazione on line: il teatro ci ha aiutato ad andare avanti, ed è stato bello ed emozionante costruire insieme questo spettacolo e portarlo in scena al Teatro Comunale”. Dopo “La Città delle Pietre” messo in scena da “I ragazzi del Teatro di MU”, il secondo spettacolo della rassegna è vagamente ispirato alla celebre novella Animal Farm di G. Orwell, La libertà del Terrore – scritto da Franco Corapi e Salvatore Emilio Corea – sintetizza già nel titolo lo spirito e il contesto di ciò che racconterà al pubblico. Nella visione allegorica della comunità di animali, il nostro allestimento ripercorre con leggerezza e verve satirica l’ascesa e la caduta del Despota, le tappe dell’oppressione, la doppia chiave della sopraffazione: quella della violenza bruta e quella della lusinga subdola. Con ricchezza di riferimenti alla letteratura, al cinema, al fumetto, e con tutto il senso della disciplina recitativa, le allieve e gli allievi del laboratorio teatrale di Pentone e Fossato hanno convinto e coinvolto. Un grande e meritato applauso a: Francesco Capicotto, Benedetta Mirielli, Luca Rotella, Alice Greco, Raffaella Mirielli, Gaia Paonessa, Francesca Pullano, Luisa D’Antoni, Angelica Gigliotti, Rebecca Cerreto, Nicole Merante, Francesca Merante, Maria Paonessa. Tommaso Comità, Giulia Capicotto, Lidia Raffaele, Vittoria Butera, Samuele Franco, Ingrid Pulitanò, Mariantonia Sirianni, Yasmine Ezzaari e Beatrice Costa. Il prossimo appuntamento con la rassegna “Edizione straordinaria al Comunale” è per sabato 30 ottobre alle 21.30 con “Quello che non ho” (è quel che non mi manca) Quarant’anni di “Indiano”, album tra i più iconici e amati di Fabrizio De Andrè.
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