CATANZARO Il 20 ottobre le organizzazioni della Rete Voto Sano da Lontano scenderanno in piazza dei Santi Apostoli a Roma a partire dalle 17:30 per manifestare a favore del diritto di voto dei quasi 3 milioni di fuori sede italiani.
«Protesteremo – si legge in una nota – per chiedere soluzioni rapide, tra l’altro già al vaglio del Parlamento, perché è assurdo che l’Italia sia l’unico paese dell’Unione Europea, insieme a Malta e Cipro, dove ai cittadini in mobilità non è consentito esprimere il proprio voto in un comune diverso da quello di residenza. Questo deficit democratico si traduce in centinaia di migliaia di voti persi a ogni tornata elettorale, perché spesso per i fuori sede risulta impossibile affrontare lunghi e costosi viaggi per recarsi alle urne. Un problema che si è manifestato in maniera eclatante anche alle ultime elezioni amministrative che si sono appena tenute in molti Comuni e nella Regione Calabria, in cui l’assenteismo ai seggi è risultato il “partito di maggioranza”, arrivando a far totalizzare in media un 45% di emorragia democratica, fino a toccare il 56% nelle elezioni regionali calabresi».
All’evento parteciperanno anche il Presidente della Commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia, Luigi Chiapparino, presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale Giovani. Sono stati inoltre invitati tutti i parlamentari in carica per un confronto sul tema.
«Nel 2021 – continuano gli organizzatori – non è accettabile che gli italiani residenti all’estero possano votare a distanza mentre, ad esempio, un cittadino o una cittadina residente in Calabria ma che vive e lavora o studia a Milano debba affrontare viaggi della speranza per poter esprimere un diritto costituzionalmente garantito. Viaggi che, durante una pandemia, potrebbero essere evitati anche per limitare i rischi di contagio. Da oltre 12 anni molte reti e gruppi di pressione studenteschi e naturalmente costituiti si sono battuti su questa tematica scontrandosi con un vero muro di gomma. Una sorta di “le faremo sapere” ciclicamente riproposto dalle istituzioni in varie salse. I fuorisede sono quasi 3 milioni e i loro voti possono rappresentare l’ago della bilancia, specialmente nelle Regioni del Sud, per selezionare una nuova classe politica in grado di scardinare le politiche clientelari che in decenni si sono cristallizzate sui territori. Il voto dei fuorisede rappresenta un rinnovamento per la politica del Sud che deve potersi esprimere. Questo è ancora più importante ora che arriveranno miliardi di euro destinati a essere investiti in progetti, riforme, opere del Pnrr, a beneficio della “next generation”. A gestire quei fondi, a decidere su cosa investire, saranno gli amministratori, quelli in carica, quelli appena eletti e quelli che verranno eletti nel 2022, quando si andrà nuovamente al voto in molte città e nella Regione Sicilia. I cittadini e le cittadine fuori sede fanno parte di quella next generation: scenderemo in piazza perché è giusto che anche loro partecipino alla scelta, votando, chi, in potenza, potrà decidere del loro futuro.
Esistono già delle proposte di legge ferme in Parlamento: gli “ostacoli insormontabili” dichiarati dal Ministero dell’Interno non esistono. La Rete Voto Sano da Lontano ha deciso di scendere in piazza affinché il voto dei fuori sede non venga più ostacolato come appena accaduto alle ultime elezioni amministrative: vogliamo dare nuovo impulso al lavoro dei nostri rappresentati politici in modo che vengano trovate soluzioni adeguate prima della prossima tornata elettorale».
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