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Cassano, il nuovo cimitero sorgerà sui terreni confiscati al boss Cirillo – FOTO e VIDEO

La storia lunga e tortuosa di “Tre Ponti”. Papasso: «È un segnale di legalità, il terreno tornerà alla collettività»

Pubblicato il: 20/10/2021 – 15:12
di Luca Latella
Cassano, il nuovo cimitero sorgerà sui terreni confiscati al boss Cirillo – FOTO e VIDEO

CASSANO ALL’IONIO Il sindaco di Cassano all’Ionio, indica la strada, lanciando un forte segnale di legalità: il nuovo cimitero a servizio della città «per i prossimi cent’anni», sorgerà su un’area confiscata alla criminalità organizzata. «Da strumento di morte ad area sociale», dice orgoglioso.
Il progetto che comprenderà anche un incubatore per la formazione di giovani imprenditore parte da lontano, ma sta giungendo a compimento solo in questi mesi, dopo un iter burocratico tortuoso e lungo decenni.
Sull’area di località Tre Ponti dove sorgerà il nuovo sepolcreto, fra Sibari e Doria, insisteva l’azienda Cirillo, dedita all’allevamento avicolo.
«Cirillo – racconta Gianni Papasso ai microfoni de L’altro Corriere Tv – venne nella piana di Sibari a investire in tre aziende, presentandosi come imprenditore. Le forze dell’ordine scoprirono che era un’esponente della camorra che ha poi imperversato per lungo tempo nella Piana di Sibari».


Gli accertamenti dell’allora intendenza di Finanza, sfociano nella confisca delle aree su cui sorgevano le tre imprese. Oggi l’area di contrada Laccata è occupata dalla cooperativa il Mandorlo – l’ex Saman – che si occupa del recupero dalle tossicodipendenze, quella di Sibari dalla caserma della Guardia Di Finanza, mentre a Tre Ponti come accennato, sarà realizzato il cimitero.
Papasso racconta l’inizio del percorso compiuto per fruire dei terreni confiscati. «Fu avviato dall’ex sindaco, Salvatore Frasca, con la collaborazione dell’allora ministro di Grazie e Giustizia, Giuliano Vassali, venuto in visita nell’area utilizzata dalla Saman. Proprio Vassalli – prosegue Papasso – propose una legge per cui le aree confiscate dovevano essere destinata alla fruizione degli enti locali».  

Il terreno di località Tre Ponti

Ma mentre gli altri due terreni saranno presto affidati – alla Saman, appunto, e alla Guardia di Finanza – la storia dell’area di località Tre Ponti è ben più intricata. «Dopo alcuni accertamenti effettuati nel 2013 – rammenta Papasso – nonostante l’area confiscata fosse nella disponibilità del comune, ma occupata abusivamente, abbiamo emesso una prima ordinanza di sgombero». Nel frattempo il Comune di Cassano viene sciolto dal ministero dell’Interno per infiltrazioni mafiose e nel corso della gestione commissariale l’azienda di Tre Ponti torna ad essere occupata. Nello stesso periodo la commissione prefettizia bandisce i lavori per la realizzazione del camposanto che Papasso revocherà. «I commissari – riferisce ancora – avevano appaltato legittimamente un progetto da 12 milioni, ma con la partecipazione di un solo privato. Tornati alla guida della città abbiamo revocato quel progetto anche perché la stazione unica appaltante ha evidenziato dei problemi e ci ha invitato ad una riflessione. Da qui la deliberazione del consiglio comunale, su mio impulso, relativa alla revoca di quel progetto e l’indizione di un nuovo avviso pubblico, una manifestazione d’interesse per capire se ci possano essere imprenditori disponibili a realizzare il nuovo sepolcreto. Rieletto sindaco, ho provveduto a far sgomberare una seconda volta quell’area che durante la gestione commissariale era stata occupata nuovamente».

Il progetto

Il terreno si estende su 4,5 ettari nel cuore della Piana di Sibari. Una parte sarà dedicata ad un incubatore per i giovani, grazie ad un finanziamento intercettato per il contratto locale di sicurezza da 600mila euro, sull’altra sarà realizzato il cimitero con un percorso di project financing.
«Su quest’area realizzeremo il cimitero perché quello di Cassano centro è saturo – sottolinea Gianni Papasso –. Insieme al nuovo camposanto recupereremo le cappelle pericolanti da oltre 40 anni di quello vecchio. Completeremo, quindi, il primo e realizzeremo il secondo e per questo abbiamo pensato di coinvolgere il privato attraverso il progetto di finanza poiché con le sole risorse comunali sarebbe impossibile. Siamo convinti che l’ente locale debba aprirsi alla collaborazione dei privati».
Il sindaco di Cassano, vorrebbe realizzare all’interno della nuova area cimiteriale anche «un forno crematorio, giacché quelli più vicini sono a Carpanzano, Salerno e Roma».

«Siamo fiduciosi – insiste Papasso – riteniamo di aver imboccato la strada giusta. Il comune chiederà ai privati delle garanzie, abbiamo invertito la tendenza rispetto a quella imbastita dalla gestione commissariale. Vogliamo dare la possibilità di partecipare a tanti. Riteniamo questo percorso aperto, democratico, riformista e non una scatola chiusa».
L’ultima considerazione del primo cittadino di Cassano è un messaggio di legalità: «Questa terra un tempo era strumento di morte della criminalità organizzata che imperversava. Lo trasformeremo in strumento sociale grazie ad una grande infrastruttura che servirà la città di Cassano per i prossimi 100 anni, ma sarà a servizio dell’intero territorio. L’azione messa in campo dall’Amministrazione comunale è importante e deve rendere orgogliosi i miei concittadini. E per la prima volta dopo oltre mezzo secolo ci sarà la possibilità di lottizzare parti di terreno per le cappelle gentilizie familiari». (l.latella@corrierecal.it)

L’intervista

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