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l’intervista

Caruso: «Preferisco Telesio ad Alarico». I bilanci da approvare e le «preoccupanti» scadenze

Il sindaco di Cosenza rilancia il rinnovamento della giunta. Non ci sarà spazio per Nicola Adamo e gli altri «politici di esperienza»

Pubblicato il: 21/10/2021 – 14:03
di Fabio Benincasa
Caruso: «Preferisco Telesio ad Alarico». I bilanci da approvare e le «preoccupanti» scadenze

LAMEZIA TERME Il nuovo sindaco di Cosenza, Franz Caruso, torna negli studi de L’altro Corriere Tv. Ospite del talk 20.20, il primo cittadino bruzio parla di tutto: dalla nuova giunta, ai primi interventi «urgenti e indispensabili» fino all’analisi del risultato ottenuto nel turno di ballottaggio. «Da Cosenza è partito il recupero del centrosinistra con una coalizione che si è dimostrata unita nel turno di ballottaggio. La città ha rivendicato la sua autonomia rispetto al dato regionale». «Sento una grande responsabilità, sono l’unico sindaco socialista di un capoluogo di provincia in Italia. E’ un peso politico enorme, ma sono orgogliosissimo».

Un socialista in Comune

La partita amministrativa a Cosenza si è conclusa con la vittoria di un «vero socialista». Il confronto tra Franz Caruso e il suo predecessore Mario Occhiuto sarà frequente, ma a Cosenza il pensiero corre veloce ad un altro sindaco, Giacomo Mancini. «Un’icona del socialismo calabrese e nazionale – dice Caruso – non potrò mai superare Giacomo Mancini ma spero di avvicinarmi a quanto di buono da lui realizzato. E’ stato eletto sindaco nel 93’ e poi ha governato fino al 98’, ha programmato la città del futuro e riconosco ad Occhiuto la capacità nel realizzare – in parte – le idee e i progetti di Mancini, la sua visione». Secondo Caruso, «molte opere realizzate dal suo predecessore, pensate da Mancini, sono però state trasformate. La realizzazione di viale Mancini – ad esempio – da arteria fondamentale per la viabilità cittadina è diventata un pericolo. Cosenza è una città ad alto rischio sismico e idrogeologico e in caso di calamità non ha vie di fuga». Sul progetto di viale Mancini, Caruso ha le idee chiare: «porterò le carte in Corte dei Conti, ho bisogno di un parere prima di rivedere il progetto di un’opera destinata ad essere eterna».

L’area urbana o metropolitana

Come in ogni competizione elettorale che si rispetti, nella città dei bruzi torna sempre di moda la “vecchia” idea dell’area urbana, la città unica. «Cosenza deve riappropriarsi del suo ruolo di capoluogo – sostiene Caruso – e il mio pensiero va anche oltre l’area urbana perché penso ad un’area più vasta, direi metropolitana. Cosenza deve diventare centro di riferimento dell’intero territorio della provincia: al centro della Sibaritide, del Tirreno, dello Jonio e del Savuto. E proprio per questo motivo, l’area di Vaglio Lise ospiterà il nuovo distretto della Salute, l’ospedale hub al quale si affiancheranno strutture private già in fase di realizzazione con la conseguente riqualificazione della stazione ormai trasformata in cattedrale nel deserto». Caruso rincara la dose: «Il mio programma “Cosenza 2050” parte da dove i miei predecessori non sono mai arrivati, dalle periferie. Dimentichiamoci del chilometro di Piazza Bilotti animato dal salotto buono della città. Negli ultimi cinque anni tutto ciò che gravita intorno a quel chilometro dorato è stato messo da parte, abbandonato. Bisogna intervenire su tutta la città».

«Cosenza è la città di Telesio»

Abbiamo assistito spesso a nuove amministrazioni capaci di cancellare quanto di buono realizzato dai predecessori. Caruso seppur convinto della bontà di alcuni progetti di Occhiuto, si mostra assai restio a continuare sul percorso tracciato dall’ex sindaco. «L’abbattimento dell’Hotel Jolly mi trova favorevole, era una nota stonata rispetto al contesto. Ma sul museo di Alarico non condivido il progetto, non amo le leggende. Cosenza non si è fatta sottomettere da nessuno, esalterei invece lo spirito libertario della città dei Bruzi. Ad Alarico preferisco Bernardino Telesio». Sulla navigabilità dei fiumi Crati e Busento: «Non vesto i panni del distruttore e sono un amante del bello. Spero tutto possa completarsi in tempi brevi, ma mi sembra ovvio che Cosenza si sia trasformata nella città delle transenne».

Il dissesto e la nuova giunta

Il dissesto è uno spettro che minaccia costantemente l’operato dell’Ente bruzio. Caruso lo sa bene e si mostra preoccupato. «Abbiamo delle scadenze importanti da rispettare, se non si insedia il sindaco e il Consiglio non possiamo eleggere il presidente del consiglio, presentare la Giunta. E’ anomalo che non sia stato ancora proclamato e non capisco questo ritardo. Non è stato approvato il bilancio consuntivo 2020 e quello preventivo del 2021, i termini scadono il 30 novembre. Se dovessero dilatarsi ulteriormente i tempi, saremo costretti ad approvare a scatola chiusa un bilancio che non ci appartiene. Sul tavolo vi è anche il piano triennale delle opere».

Le spinte politiche e la chiamata di Occhiuto

Nel corso di tutta la campagna elettorale, i competitor di Franz Caruso non hanno mai risparmiato qualche frecciata all’indirizzo delle figure politiche che hanno affiancato il nuovo primo cittadino. «Mi sento un leader – risponde Caruso – mai stato gregario. Non mi sento accerchiato, ho avuto sostegno politico da chi ha più esperienza di me. Figure come quella di Nicola Adamo sono state preziose dal punto di vista politico, ma lui così come gli altri non avranno nessun ruolo amministrativo e di gestione. Sarà un esecutivo di grande rinnovamento, un’amministrazione giovane, politica e cosentina». E a proposito della nuova Giunta rumors insistenti parlano di un sicuro assessorato assegnato a Francesco De Cicco, alleato di Caruso. Il ruolo di presidente del Consiglio potrebbe invece ricoprirlo un’altra alleata: Bianca Rende. Ma sul suo nome potrebbe opporre un veto il Pd per via degli attriti degli scorsi mesi. Per quanto riguarda gli altri posti da assessore, il mosaico è ancora in via di definizione ma si fanno i nomi di Damiano Covelli (vicesindaco), Maria Pia Funaro, Maria Teresa De Marco, Francesco Alimena e Pina Incarnato. In forse, invece, il ruolo di assessore del fedelissimo di De Cicco: Pasquale Sconosciuto.

I fondi Cis e il centro storico

«Cosenza dispone di un centro storico di straordinaria bellezza. E’ il gioiello di famiglia, ma non bastano i fondi ordinari è necessaria una “legge speciale” per il recupero come è avvenuto per Roma Capitale o Matera». Il nodo sulla parte storica della città è stato spesso oggetto di discussione, nel corso degli animati dibattiti della campagna elettorale. «Va messa in sicurezza tutta l’area – sottolinea Caruso – e l’acquisizione del bene – come proposto dal centrodestra – si può fare ma poi servono i fondi per ristrutturare gli immobili». Caruso individua la priorità: «recuperare i manufatti storico-artistici della città e lo si può fare solo con una legge speciale. L’abbandono del centro storico ha portato all’occupazione abusiva di alcuni immobili. Se non si ha la sensibilità politica di intervenire su un bene prezioso rischiamo fra cento anni di non vederlo più». Ecco perché il sindaco è intenzionato a «chiamare a raccolta tutti i sindaci dell’area urbana e non solo anche i parlamentari calabresi, le istituzioni private e le associazioni. Insieme presenteremo in Parlamento una proposta di legge». Sul punto, il primo cittadino si dice sicuro anche dell’apporto del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. «E’ stato tra i primi a telefonarmi dopo la vittoria. Sarò il sindaco di tutti i cittadini cosentini e così mi aspetto che Roberto Occhiuto sia il presidente di tutti i calabresi. Lavoreremo in sinergia e anche se siamo su fronti opposti saremo capaci di amministrare per il bene pubblico. Auspico una forte presenza della Regione, Cosenza ha bisogno di risposte immediate».

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