CATANZARO Hanno scelto tutti il rito l’abbreviato gli imputati coinvolti nel procedimento denominato “Demetra 2” che coinvolge due giovani accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio di Matteo Vinci, 42enne biologo di Limbadi ucciso con una autobomba piazzata sotto il sedile della Ford Fiesta che l’uomo stava guidando il 9 aprile 2018. I due imputati – Antonio Criniti e Filippo De Marco – sono accusati anche del tentato omicidio del padre di Matteo Vinci, Francesco, che si trovava in macchina col figlio e si è miracolosamente salvato dall’esplosione, pur riportando gravi ustioni.
L’agguato con l’autobomba sarebbe avvenuto per costringere i coniugi Vinci a cedere alle pretese estorsive della famiglia Di Grillo/Mancuso che voleva acquisire il terreno dei Vinci.
In questo procedimento vi sono in tutto sei imputati: Vito Barbara, 31 anni, di Serra San Bruno; Domenico Bertucci, 28 anni, di Serra San Bruno; Antonio Criniti, 31 anni, di Cinquefrondi; Filippo De Marco, 42 anni di Vibo Valentia; Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, 58 anni di Limbadi; e Alessandro Mancuso, 23 anni, di Limbadi. Oltre alle accuse legate all’omicidio (che riguardano Criniti e De Marco), Vito Barbara, Antonio De Marco, Domenico Bertucci, Pantaleone Mancuso e Alessandro Mancuso sono accusati di coltivazione, trasporto e spaccio di stupefacenti tra i quali cocaina, hashish e marijuana. Il processo per i sei imputati avrà inizio il prossimo 15 dicembre.
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