FIUMEFREDDO BRUZIO (COSENZA) Un’economia più giusta, a partire dai borghi. È questo il senso del Piccolo Festival della Microfinanza che ha preso il via oggi a Fiumefreddo Bruzio e si concluderà il 24 ottobre, promosso dall’Istituto di Studi e Ricerche Sociali Ermanno Gorrieri e realizzato con il supporto dell’Ente Nazionale per la Microfinanza – Enm, la Fondazione Carical e la Bcc Mediocrati. “Ci rivolgiamo ai piccoli, ma per piccolo intendiamo prezioso, prezioso e giusto – ha commentato la portavoce Katia Stancato all’inizio dei lavori che si sono svolti nella sala consiliare e in streaming sulla pagina del festival – il piccolo deve essere partecipe di una ripartenza post pandemica che tenga conto della qualità della vita e dei luoghi”. L’obiettivo della manifestazione è quello di riflettere sull’impatto della microfinanza nel dopo Covid e di come questa sia possibile coinvolgendo imprenditori emergenti, borghi e comunità. Ne è convinto Fortunato Rosario Barone, sindaco di Fiumefreddo Bruzio che ha detto sì con ensusiasmo alla proposta di ospitare il Piccolo Festival della Microfinanza. “È affascinante che un’idea di progresso possa partire da questo borgo, un borgo rurale e medioevale. Qui sono diversi gli imprenditori che si danno da fare, ma mi auguro che possiate darci idee nuove capaci di dare una spinta al nostro territorio”. Per noi il microcredito è ragione di vita, ha dichiarato Federico Bria, segretario generale della Bcc Mediocrati. “Le casse rurali sono nate dai piccoli prestiti. Il piccolo festival è piccolo perché vuole mettersi dalla parte dei piccoli che sono quelli a cui si rivolge il microcredito. Dobbiamo metterci sullo stesso livello, stare sulla strada e nei borghi”.
La prima giornata del festival è stata dedicata all’educazione finanziaria con la piccola scuola di microfinanza che ha visto la partecipazione di Annarita Trotta, ordinario di economia degli intermediari finanziari dell’Università Magna Grecia di Catanzaro. Trotta ha tenuto una lezione sulla finanza per l’impatto. “C’è bisogno di modelli alternativi di finanza, come il microcredito, che aiutano microimprese e start up che difficilmente troverebbero risorse finanziarie per portare avanti i propri progetti, questi progetti spesso vanno anche nella direzione green e lavorano sull’inclusione sociale. Sono necessare formule capaci di coinvolgere numerosi investitori, attori e soggetti e che si basano su fiducia, solidarietà e concetti positivi”. Sulle raccolte fondi online per sostenere idee imprenditoriali si è soffermata la crowdfunding specialist Lucia Michela Daniele. “La forza del crowdfunding è unire le persone, dare loro la possibilità alle persone di partecipare, la finanza diventa una forma di partecipazione. Il crowdfunding è un modello di crocreazione di lavoro, è una delle grandi possibilità che i piccoli imprenditori possono utilizzare”.
A raccontare l’esperienza delle Mag delle Calabrie, la presidente Giorgia Falco. Le Mag, mutue di autogestione del denaro, nascono per concedere prestiti a soggetti non bancabili. “Operiamo attraverso i gruppi territoriali, la valutazione non è solo economica, ma anche sociale. Lo strumento che utilizziamo è l’analisi del bilancio familiare. Il richiedente è parte attiva del processo del credito perché indica quale rata riesce a sostenere”. Dal 2018 ad oggi le Mag delle Calabrie hanno concesso 21 microcrediti per 72mila euro. A sostenere i giovani di età compresa tra i 18 e i 45 che intendono intraprendere un’iniziativa imprenditoriale c’è anche l’Arcidiocesi di Cosenza- Bisignano. Mario Reda dell’Ufficio diocesano della Pastorale sociale del Lavoro ha presentato il progetto “Il seminatore” realizzato insieme alla Bcc Mediocrati. Grazie al progetto i ragazzi che vogliono avviare la propria attività possono restituire il prestito, fino a 15mila euro, entro 6 anni. Garantisce la Diocesi all’80 per cento. “Dal 2010 abbiamo finanziato 93 imprese in 26 comuni della Diocesi, qualcuna è venuta meno, ma questo è normale. C’è molto interesse oggi nei giovani per il settore artigianato e per il settore agricolo come produzione vini, coltivazione canapa, allevamento bachi da seta e lumache. Abbiamo fatto aderire anche alcuni comuni che hanno investito nel progetto”. A chiudere la giornata formativa gli interventi di Giovanni Nicola Pes, vicesegretario dell’Ente Nazionale per il Microcredito – “il microcredito è cambiato in meglio, è diventato sempre più ampio, è diventato uno strumento per gestire una pluralità di target, non solo quelli più svantaggiati o ai margini della società. Pensiamo a quello che stiamo facendo in materia di innovazione, il microcredito contribuisce ad avviare start up nel campo dell’innovazione e della ricerca” – e del segretario generale dello stesso ente, Riccardo Graziano – “abbiamo fatto microcrediti su imprese di energie rinnovabili, aziende quotate in borsa, una fabbrica che fa tamburelli siciliani. Bisogna sostenere i ragazzi perché il futuro sono loro, hanno energia e anche intuizioni. Il microcredito è uno degli strumenti che ha il maggior impatto costi benefici. Le banche hanno capito che si parla anche di un discreto business”.
Appuntamento a domani con la giornata di riflessione congiunta. L’iniziativa sulla pagina Facebook “Piccolo Festival della Microfinanza” alle 9.45.
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