AOSTA Confermati gli arresti domiciliari per Maria Rita Bagalà, avvocata 52enne arrestata lo scorso 3 maggio con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’inchiesta Alibante della Dda di Catanzaro. La revoca della misura cautelare era stata chiesta dal suo legale e – dopo essere stata negata dal Tribunale del riesame di Catanzaro – è stata respinta anche dalla Corte di Cassazione, che si è riunita il 22 ottobre. Bagalà avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella cosca retta dal padre Carmelo, 80 anni, anche lui arrestato nell’operazione antimafia che ha illuminato il sistema criminale attivo nell’area del Medio Tirreno catanzarese.
Ancora pendente il ricorso della Dda sulla misura cautelare applicata all’avvocata. L’antimafia di Catanzaro ha, infatti, impugnato la decisione del gip Matteo Ferrante di concedere i domiciliari alla donna e anche la riqualificazione, operata dal giudice, del reato contestato (divenuto concorso esterno, quando inizialmente era associazione di tipo mafioso).
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