VERBANIA Il presidente del Tribunale di Verbania Luigi Montefusco andrà in pensione dal primo dicembre. E al suo posto subentrerà la giudice Donatella Banci Buonamici. Parliamo della stessa gip a cui è stato “scippato” il fascicolo sulla strage della funivia dopo la decisione di scarcerare due degli indagati e di mandare il terzo ai domiciliari. Una scelta che fece gridare allo scandalo e alla quale, una settimana dopo, seguì la sostituzione della giudice da parte del presidente Montefusco, proprio nel giorno in cui la stessa avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di incidente probatorio. Montefusco, secondo quanto riporta la Stampa, sarebbe in ferie da ieri e «potrebbe non rientrare più in servizio». Ma prima di assentarsi avrebbe depositato il provvedimento con cui conferma l’assegnazione del fascicolo alla gip Elena Ceriotti, che lo scorso luglio ha chiesto di andare in pensione da gennaio del prossimo anno. Alla giudice, «titolare per tabella del ruolo» ed esonerata a febbraio scorso da Banci Buonamici dalle funzioni di gip per la «grave situazione di sofferenza» del suo ufficio, è stato assegnato il caso lo scorso giugno. Una scelta messa in discussione anche dai due togati del Csm Sebastiano Ardita e Nino di Matteo, che hanno bocciato lo “scippo” del fascicolo. Ora sarà Donatella Banci Buonamici a dirigere il tribunale e a dover fare i conti con un altro cambio per l’inchiesta: sarà infatti necessario trovare un terzo gip per le indagini sull’incidente del 23 maggio scorso. Il 6 dicembre è prevista un’udienza per tirare le fila delle prime consulenze affidate ai periti della procura e ai consulenti dei 14 indagati per fare chiarezza sulle cause dell’incidente del Mottarone, ma data la complessità dell’indagine i tempi sono destinati ad allungarsi rendendo così necessario dover assegnare il fascicolo a un nuovo giudice. La notizia arriva a cinque mesi esatti dalla tragedia della funivia del Mottarone, costata la vita a 14 persone, con unico sopravvissuto il piccolo Eitan di cinque anni. E i tempi delle indagini sembrano protrarsi inesorabilmente, soprattutto per questioni tecniche. Da ormai dieci giorni i vigili del fuoco del comando provinciale del Vco stanno portando avanti gli interventi preparatori per la rimozione del relitto della cabina numero tre, alla cui analisi i periti attribuiscono fin dal primo giorno dopo lo schianto una importanza decisiva. Ieri è stata preparata la base su cui, secondo quanto si è appreso, dovrebbe essere appoggiata la parte superiore della cabina, sezionata e stabilizzata nei giorni scorsi: questa è a parte del relitto che più interessa ai tecnici perché è quella direttamente collegata alla «testa fusa», rimasta incastrata nel tronco di un albero vicino.
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