CROTONE Il nuovo questore di Crotone, Marco Giambra, si è insediato ed è già a lavoro. Ce ne sarà molto da fare per il successore di Massimo Gambino, ma la strada imboccata è quella giusta. Giambra, 56 anni, originario di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, si sente «un calabrese d’adozione». Ha ricoperto il ruolo di vicario a Vibo Valentia, ha lavorato a Reggio Calabria dal 1990 al 2000, dove ha diretto la Sezione Catturandi della Squadra mobile mentre dal 2010 al 2015, promosso primo dirigente, ha diretto la Digos. «Ho una conoscenza sviluppata negli anni – ha detto Giambra – un terra a cui sono molto legato. diciamo che mi sento un calabrese d’adozione per questo sono molto contento di essere tornato qui».
Per Giambra anche una notevole esperienza nella lotta alla ‘ndrangheta: «Risultati ottenuti anni fa dalla sezione Catturandi della Squadra Mobile della Questura di Reggio che avevo il privilegio di dirigere». «Ho acquisito – spiega – delle conoscenze nel settore della criminalità organizzata che naturalmente saranno un valore aggiunto che mi consentono di incidere nelle attività di contrasto alla criminalità anche a Crotone». Una Questura, quella di Crotone, molto giovane: «Un’eccezione in questo Paese, motivo – ha detto Giambra – per essere sempre più appassionati al lavoro da parte dei giovani poliziotti che, statistiche alla mano, sono molto efficienti, producono tanto come in particolare la Squadra Mobile e le Volanti».
Un territorio particolare e in cui c’è bisogno di avvicinare i cittadini e la comunità alle forze di polizia: «La sicurezza – dice Giambra – non deve riguardare solo le figure istituzionalmente preposte ma il cittadino deve rendersi partecipe di questo progetto e godere della tutela delle forze dell’ordine». Tra i primi impegni, già avviati dal predecessore Gambino, c’è la progettazione della Questura: «Sarà uno dei primi dossier che esaminerò per dare un impulso determinante, spero, giungere presto alla costruzione che sarebbe un risultato davvero importante per il territorio. Mi sono insediato, ho tenuto una riunione con tutti i funzionari e i diretti collaboratori. Ma ho incontrato anche i rappresentanti sindacali a cui ho chiesto la collaborazione per il perseguimento dei fini dell’amministrazione e della tutela del benessere del poliziotti a cui tengo particolarmente». (Gi.Cu.)
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