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Manovra al rush finale, tensione sulle pensioni

Non ci sono ancora soluzioni ai rebus: taglio delle tasse, reddito di cittadinanza, superbonus 110%, cashback

Pubblicato il: 26/10/2021 – 8:48
Manovra al rush finale, tensione sulle pensioni

ROMA Non c’è ancora soluzione al rebus della manovra: manca il punto di caduta sul dopo Quota 100, manca uno schema definito per il taglio delle tasse, si discute sulle modifiche da apportare a reddito di cittadinanza e superbonus mentre il Movimento 5 Stelle, che pure respinge la logica delle “bandierine” di cui il presidente di Confindustria Bonomi continua ad accusare i partiti, punta i piedi sul cashback e chiede a Mario Draghi di “rispettare gli impegni” e riattivarlo, eventualmente rivisto e corretto.
Il premier rientra a Palazzo Chigi nel primo pomeriggio: fa il punto con il sottosegretario Roberto Garofoli su tutti i dossier aperti e si prepara a incontrare Matteo Salvini.
Il leader della Lega si presenta accompagnato dal suo responsabile Lavoro, Claudio Durigon e dal sottosegretario leghista Federico Freni.
I tre arrivano attorno alle sei, cartelline sottobraccio, e per un’ora in un «lungo e positivo colloquio» a due Salvini illustra al premier «le sue proposte per rilanciare il Paese e difendere lavoro e pensioni». La Lega «è al lavoro sul salva-pensioni», il laconico messaggio a fine riunione. Un solo punto fermo, «evitare il ritorno alla Fornero». I margini per discostarsi dalla proposta che il governo ha messo già sul tavolo, vale dire il passaggio graduale da quota 102 a quota 104, sarebbero minimi e la Lega starebbe insistendo almeno per affiancare a questo meccanismo un fondo ad hoc per le piccole imprese. Anche Pd e M5S, in una sintonia confermata da un pranzo di Giuseppe Conte ed Enrico Letta in centro a Roma proprio nelle ore in cui sale lo scontro sulla manovra, concordano sulla necessità di ammorbidire lo scalone di 5 anni che scatterebbe da gennaio ma la ricetta è completamente diversa dagli alleati di governo della Lega. Bisogna puntare, come ha ribadito Andrea Orlando alla riunione del gruppo del Pd alla Camera, a “correggere” alcune delle storture di Quota 100, favorendo questa volta “i lavoratori delle Pmi, le donne” chi ha «carriere discontinue». I dem insistono anche sull’attenzione a chi fa lavori gravosi, guardando alla proroga dell’Ape social che andrebbe anzi rafforzata in modo significativo, non solo ampliando la lista dei lavori più faticosi ma aiutando le donne.
Nel frattempo il premier incontrerà domani, 26 ottobre, anche i sindacati, che da giorni chiedono di essere convocati per affrontare non solo il nodo delle pensioni ma anche la destinazione degli 8 miliardi per il calo delle tasse, su cui ancora litigano anche i partiti.
Intanto prende quota l’idea lanciata dall’Ance per estendere la proroga al 2023 del Superbonus a immobili unifamiliari, ville e villette, cioè quella di introdurre un tetto al reddito per evitare che gli incentivi al 110% finiscano anche nelle tasche «dei ricchi», come spiegano dalla maggioranza. La proposta troverebbe il favore del Movimento 5 Stelle che è pronto ad accogliere modifiche al Reddito di cittadinanza – stretta sui controlli, decalage per chi rifiuta offerte di lavoro, probabilmente a partire dalla seconda – ma non vuole cedere e abbandonare il cashback. Un tema di cui nelle prossime ore Conte potrebbe parlare faccia a faccia con Draghi.

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