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Ranucci (Report): «Un boss legato alla ‘ndrangheta ha incaricato due killer di uccidermi»

Il conduttore di Report a “Un giorno da pecora”: «Da metà agosto sono sotto scorta per via di questo “buontempone”»

Pubblicato il: 26/10/2021 – 16:40
Ranucci (Report): «Un boss legato alla ‘ndrangheta ha incaricato due killer di uccidermi»

ROMA Un boss legato alla ‘ndrangheta ha ingaggiato due killer per far fuori Sigfrido Ranucci e per questo motivo, il vicedirettore di Rai3 e conduttore di Report, già sotto tutela da anni, si è visto alzare la scorta di livello “H24”. L’annuncio a Rai Radio1, ospite di “Un Giorno da Pecora”: «C’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri».
Il giornalista successivamente interpellato al telefono dall’Ansa, alla domanda che significa un buontempone? «Era un paradosso, è un uomo molto pericoloso al comando di una piazza del narcotraffico, negli anni passati ha avuto anche legami con il cartello di Pablo Escobar, con la destra eversiva, e non solo. Le indagini sono partite a luglio e a metà agosto quando è stato tramite indagini accertato dagli investigatori che aveva dato l’ordine a due killer stranieri di colpirmi, hanno deciso di intensificare la scorta – , dal 2009 sono sotto tutela. La mia abitazione è già attenzionata, ora è sorvegliata anche di notte». Di fatto spiega il giornalista e vicedirettore di Rai3 «non posso muovermi liberamente senza due persone che mi seguono negli spostamenti, ho le macchine sotto case in auto con loro e non posso portare nessuno con me».
Ranucci perché questa persona la vuole eliminare? «Ne abbiamo parlato in trasmissione in più di un’occasione». E per quale motivo sarebbero stati identificati due killer stranieri? «Mi hanno detto così gli investigatori, forse due albanesi, ma non c’è certezza, devono avere riscontri, c’è un’indagine». E il buontempone? «Pare una volta abbia ordinato di colpire un avvocato, si è salvato per miracolo per la fuoriuscita di un proiettile, che non ha toccato organi vitali».
Ranucci negli anni aveva ricevuto diverse minacce di morte, come quelle raccontate dal suo stesso programma lo scorso gennaio. Nella puntata del 4 gennaio, il pregiudicato Francesco Pennino aveva rivelato che Ranucci era stato bersaglio di minacce già nel 2010 da ambienti vicini al boss Beppe Madonia, dopo la pubblicazione del libro Il Patto, scritto con Nicola Biondo sulla presunta trattativa Stato-mafia.
Report ha aperto la propria stagione ieri con una puntata sui vaccini, ottenendo il 10,4% di share. «Siamo molto contenti, c’è un gran lavoro di squadra. Ecco non mi interessa della scorta intensificata mi cambia poco la vita. Quello che mi preoccupa è la libertà di stampa di inchiesta. È chiaro, ora inquirenti e magistratura stanno accertando tutto, stanno facendo riscontri. Certamente, ancora, una volta sono i giornalisti a finire nel
mirino che lavorano per raccontare fatti».
Ranucci ricorda poi – precisando di non collegare con l’episodio in questione – le centinaia di querele ricevute da Report. «Noi non riveleremo mai le nostre fonti, anche se certo siamo bersagliati ad ogni puntata».

Nicoletta Tamberlich
Ansa

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