CATANZARO «Il presidente Abramo si assume una grande responsabilità politica: quella di aver tenuto nascosta la grave situazione di crisi nella quale versa la Provincia di Catanzaro, soprattutto sotto l’aspetto economico e finanziario». È questa l’accusa che i consiglieri provinciali del centrosinistra Marziale Battaglia e Gregorio Gallello (“Area Civica”) e Davide Zicchinella (Pd) hanno mosso oggi al presidente Sergio Abramo in una conferenza stampa a Palazzo di Vetro. Gli esponenti dell’opposizione hanno fatto il punto della situazione dell’ente sul piano politico e amministrativo anche in vista del rinnovo del (solo) Consiglio provinciale in programma il prossimo 18 dicembre. Lontananza dai territori, nessun dialogo con i sindaci, una complessiva disattenzione alla gestione persino quotidiana della Provincia determinata dai problemi al Comune di Catanzaro e dalle ambizioni per un ruolo importante alla Regione: queste le critiche che Battaglia, Gallello e Zicchinella hanno indirizzato alla presidenza di Abramo, al quale poi i consiglieri del centrosinistra hanno addebitato un disavanzo nei conti della Provincia che – secondo calcoli ufficiosi – supererebbe i 35 milioni.
«È ormai di dominio pubblico il fatto che la Provincia versi in una grave crisi, soprattutto finanziaria, perché dalle ultime determine dei responsabili dei settori in sede di riaccertamento dei residui attivi e passivi emerge un disavanzo importante, si parla di 37-38 milioni di disavanzo», ha esordito Battaglia. «Nei giorni scorsi – ha aggiunto il capogruppo di “Area Civica” – abbiamo chiesto al presidente Abramo perché ha tenuto nascosta questa crisi ai consiglieri e a tutti gli organi preposti: su questo Abramo ha una grande responsabilità politica. A questo poi si associa la perdita di peso politico della Provincia di Catanzaro in questi ultimi tre anni con la presidenza Abramo. Tre anni fa al suo insediamento io chiesi al presidente Abramo di fare attenzione perché con gli effetti della riforma Delrio la Provincia avrebbe potuto vivere momenti difficili e un presidente disattento avrebbe potuto portarla tra qualche anno a un eventuale dissesto: non voglio dire di essere stato previdente, ma è un dato che la superficialità e la disattenzione del presidente Abramo hanno portato l’ente a questa crisi. Con la nostra onestà intellettuale dobbiamo ricordare che moltissimi debiti derivano dal passato, ma anche che Abramo presentò linee programmatiche e proclami che però sono rimasti inattuati. Quando si insediò Abramo lamentò l’incapacità della Provincia a riscuotere i propri crediti, ma anche qui – ha rilevato Battaglia – i suoi annunci sul miglioramento della capacità di riscuotere i tributi sono rimasti inattuati». E ancora – ha aggiunto Battaglia – «Abramo è stato un presidente assente sui territori, personalmente in un Consiglio gli ho detto che i sindaci sono stati lasciati soli nel momento più difficile con l’inizio della pandemia ma non si è mai fatto realmente vivo. Inoltre,l’Assemblea dei sindaci prevista dalla Delrio è stata riunita in tre anni solo una volta. C’è una grande incertezza tra i dipendenti della Provincia, che vedono lo stipendio e anche il futuro a rischio e ai quali siamo vicini: noi cercheremo di fare qualcosa per uscirne fuori con un piano di rientro che possa ridare all’ente dei conti in equilibrio». Battaglia ha poi osservato: «Noi abbiamo detto ad Abramo che la situazione che c’è oggi richiede un presidente a tempo pieno. Abramo aveva annunciato ai quattro venti che si sarebbe dimesso il 5 ottobre ma non l’ha fatto. Per questo noi abbiamo pensato che non potevano tenere più nascosta una situazione così grave, che secondo noi Abramo ha tenuto nascosta perché era funzionale alla campagna elettorale delle Regionali e a una sua ambizione politica, legittima ma che ora fa pagare un prezzo altissimo alla Provincia. Abbiamo chiesto ad Abramo di dimettersi in tempo utile in modo che il 18 dicembre si sarebbe votato sia per il presidente che per il Consiglio provinciale, così sarebbe arrivato un nuovo presidente con il compito, sicuramente gravoso, di occuparsi a tempo pieno di queste problematiche ma non l’ha fatto. Noi ora ci chiediamo: Abramo oggi – ha rilevato il capogruppo di “Area Civica” – ha la lucidità e le energie necessarie per gestire una Provincia in crisi visto che aspetta di essere nominato in Giunta regionale e ha il problema del rimpasto della Giunta comunale?».
Critiche rilanciate anche dall’altro consigliere provinciale del gruppo “Area Civica”, Gregorio Gallello, sindaco di Gasperina. «Ho vissuto due epoche della presidenza della Provincia, quella con Bruno e ora con Abramo, e francamente Bruno lo vedevamo sui territori, molto presente e come sindaci abbiamo un bel ricordo di quell’esperienza, mentre Abramo non si è mai visto. In Abramo – ha rilevato Gallello – non abbiamo avuto un interlocutore attento su molte tematiche. Abbiamo chiesto più volte un cambio di passo e siamo stati sempre responsabili e propositivi in Consiglio viste le difficoltà oggettive dell’ente, ma i risultati non sono arrivati. Adesso aspettiamo questo bilancio per capire meglio le strategie del futuro non di Abramo ma del prossimo presidente, che dovrà accollarsi un onere gravoso. Noi faremo la nostra parte: siamo già al lavoro per comporre delle liste per partecipare al prossimo Consiglio provinciale, lo faremo come centrosinistra e con lo spirito propositivo che ci ha caratterizzato in questi anni. Siamo pronti – ha rimarcato il consigliere di “Area Civica” – per proporre un’alternativa all’attuale sistema che finalmente dia vera rappresentatività ai territori».
A sua volta, il capogruppo del Pd Davide Zicchinella, sindaco di Sellia, ha evidenziato: «Ad aprile avevo presentato un’interrogazione per conoscere la reale situazione economica e finanziaria della Provincia e in particolare la situazione debitoria e di cassa perché ci erano state segnalate criticità, ma non abbiamo avuto riscontro, e oggi la polvere che evidentemente era stata nascosta sotto il tappeto sta emergendo. Avevo anche proposto al presidente la riduzione dei costi attraverso un taglio delle spese per incarichi esterni che avrebbe fruttato un risparmio di 500mila euro ma anche qui nulla di fatto. La verità – ha concluso Zicchinella – è che Abramo ha praticamente abdicato dal suo ruolo di presidente della Provincia». (c. a.)
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