Sabato, 10 Maggio

Ultimo aggiornamento alle 10:05
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

la sentenza

Il boss Femia ucciso a Roma: un ergastolo e una condanna a 24 anni e 8 mesi

Chiuso l’Appello ter per Sestito e Pizzata per l’omicidio consumato nel 2013. Il sostituto pg Mollace aveva chiesto il massimo della pena

Pubblicato il: 27/10/2021 – 22:14
Il boss Femia ucciso a Roma: un ergastolo e una condanna a 24 anni e 8 mesi

ROMA Un ergastolo (che conferma l’esito del processo di primo grado) e una condanna a 24 anni e 8 mesi (in primo grado era stato decretato un ergastolo) nel processo di Appello ter per l’omicidio del presunto boss di ‘ndrangheta Vincenzo Femia, ucciso nel 2013 a Roma. Questa la decisione della Corte di assise d’Appello di Roma (presidente Agatella Giuffrida, a latere Mastroianni) nei confronti di Massimiliano Sestito (per lui la conferma del fine pena mai) e Francesco Pizzata. Femia, all’epoca 60enne, originario della provincia di Reggio Calabria, venne ucciso a colpi di pistola e ritrovato in una zona periferica della Capitale.
L’Appello ter si è celebrato dopo due rinvii della Cassazione. Nel processo, il sostituto procuratore generale Francesco Mollace, al termine di una requisitoria fiume nella quale ha ricostruito la presenza della ‘ndrangheta nel Lazio, aveva chiesto la condanna all’ergastolo per entrambi gli imputati.

L’agguato al boss per il controllo del traffico di cocaina

Femia fu ucciso con 9 colpi calibro 9 in via della Castelluccia di San Paolo all’Ardeatina. E l’omicidio fu subito inquadrato dagli inquirenti – l’allora capo della squadra mobile Renato Cortese e il procuratore aggiunto del pool Antimafia Michele Prestipino – come uno scontro tra ‘ndrine. Un caso inedito: per la prima volta una faida si era spostata dalla Calabria alla Capitale. Nell’operazione che portò alla cattura dei presunti killer e alla ricostruzione del delitto, gli inquirenti scoprirono anche un pizzino col giuramento dei nuovi adepti del clan rivale a quello di Femia, boss residente a Roma da 20 anni da sorvegliato speciale. L’ipotesi degli inquirenti fu che lo scontro fosse legato alla gestione del traffico di cocaina. Così il commando decise di porre fine alla vita del rivale. (ppp)

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x