CATANZARO «Rispetto ovviamente qualsiasi decisione, perché proveniente dall’autorità dello Stato. Rimango però disorientato, nel mentre si esclude che io faccia parte di un famigerato comitato d’affari a connotazione mafiosa, vengo comunque ritenuto colpevole di aver raggiunto un accordo elettorale con un non meglio individuato soggetto mafioso. Ciò nonostante – continua Talarico – il Tribunale del Riesame prima e la Suprema Corte di Cassazione poi , abbiano escluso categoricamente che io abbia intrattenuto rapporti di alcun genere con mafiosi». Questo il commento dell’assessore regionale Francesco Talarico condannato nel primo grado del rito abbreviato a 5 anni dal gup del capoluogo. L’accusa è quella di scambio elettorale politico-mafioso ed è legata all’inchiesta “Basso Profilo” della Dda di Catanzaro.
«Non posso che attendere la motivazione di questa decisione molto amara e destabilizzante in forza della mia estraneità ai fatti contestati, già riconosciuta, in sede di merito e di legittimità, e oggi completamente disattese sebbene i presupposti siano rimasti intatti».
x
x