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Tasso di natalità giù, sale l’indice di vecchiaia: in Calabria è (anche) “povertà demografica”

L’annuale Dossier Immigrazione del centro Idos conferma dati preoccupanti sulla “desertificazione” della regione. Cala anche la popolazione straniera

Pubblicato il: 28/10/2021 – 14:52
Tasso di natalità giù, sale l’indice di vecchiaia: in Calabria è (anche) “povertà demografica”

CATANZARO La Calabria si caratterizza per una sempre più preoccupante “povertà demografica”, inoltre cala anche la popolazione straniera. E questo il dato che emerge dal Dossier statistico Immigrazione 2021 realizzato dal Centro studi e ricerche Idos: il report, che ha cadenza annuale, è stato presentato questa mattina in un incontro online in collegamento con l’Università di Catanzaro.

In calo fecondità, in aumento indice di vecchiaia

In Calabria «sono da codice rosso sono il calo demografico e l’invecchiamento demografico», ha spiegato Roberta Saladino, referente del Centro Studi e Ricerche Idos in Calabria. Dal dossier infatti emerge che «la popolazione studentesca in Calabria, in calo da più di un quinquennio, nell’anno scolastico 2019/2020 è diminuita ulteriormente di oltre 4.700 iscritti.  Il motivo principale di questa contrazione è che «il calo demografico desertifica le aule», la natalità è in costante decremento in tutta la Penisola e in Calabria il tasso di fecondità è pari a 1,26 figli per donna, troppo basso per consentire il ricambio generazionale». Per Idos «alle culle vuote di ieri e di oggi, corrispondono i banchi vuoti di oggi e di domani. Inoltre, la mancata “ricchezza demografica” di oggi, comporterà meno risorse per contribuire al sostegno di una popolazione sempre più anziana (nel 2020, l’indice di vecchiaia in Calabria è pari a 169,5%). Nonostante l’impatto del Covid 19 sulla mortalità degli over 65, il trend di invecchiamento della popolazione calabrese, ma in generale quello dell’intera Penisola, non ha subito interruzioni neppure nel 2020, a causa dell’ulteriore riduzione dei livelli di fecondità. Lo scenario economico attuale – si legge infine nel Dossier immigrazione 2021 – non sembra purtroppo favorire la progettualità e l’espansione delle famiglie: la pandemia è qualcosa di diverso da una recessione economica, anche se probabilmente porterà con sé una crisi ancora più grave di quella finanziaria che abbiamo vissuto 13 anni fa».

La decrescita della popolazione straniera

Un altro dato inoltre alimenta il senso della “desertificazione” umana in Calabria. «Secondo i dati provvisori dell’Istat, nel corso del 2020 la popolazione straniera residente in Calabria è diminuita dello 0,5%, attestandosi a fine anno a 102.887 unità», rileva ancora il Dossier statistico immigrazione 2021. Secondo Idos «la decrescita è dovuta anche alle acquisizioni di cittadinanza italiana (1.706 rispetto a 2.727 dell’anno precedente) e al numero di cancellazioni anagrafiche per l’estero (484 nel 2020, 1.432 nel 2019). Nella graduatoria nazionale, la Calabria resta al tredicesimo posto tra le regioni per numero di residenti stranieri, i quali rappresentano il 5,5% della popolazione calabrese, un dato superiore di 1 punto percentuale alla media del Sud Italia (4,5%) ma inferiore di 3 punti percentuali alla media nazionale (8,5%). Cosenza – prosegue il Dossier – resta la provincia con il maggior numero di residenti stranieri (35.917), seguita da quelle di Reggio Calabria (30.881) e Catanzaro (17.859), Crotone (10.496) e Vibo Valentia (7.734). Se consideriamo invece l’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti, il primato spetta alla provincia di Crotone (6,3%), mentre Vibo Valentia, con il 5,0%, è quella con l’incidenza minore». Il Dossier Immigrazione 2021 inoltre specifica che «rispetto all’anno precedente, tutte le province calabresi registrano un decremento del numero dei residenti stranieri, ad eccezione di Cosenza, dove risulta in crescita di 191 unità. Tutte le province, inoltre, registrano un sostanziale equilibrio di genere tra i residenti stranieri».

Circa 4mila i migranti ospiti del sistema di accoglienza regionale

Il Dossier ovviamente fa il punto anche sul tema più specifico dell’immigrazione. «La realtà dell’accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale in Calabria, così come nelle altre regioni, si è trovata – rileva Idos – a dover gestire l’evento inatteso e destabilizzante dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Che siano ospitati nei Cas o nei centri Sai (ex-Siproimi), i beneficiari si sono visti catapultati in una situazione inedita, così come gli enti titolari e i gestori dei vari centri hanno dovuto organizzarsi per rispondere adeguatamente a precise richieste di contenimento del contagio. Nel sistema di accoglienza calabrese, al 31 dicembre 2020 – si legge nel Dossier Immigrazione – erano presenti 3.881 migranti, pari al 4,9% di tutti quelli accolti in Italia, per un decremento di 174 persone rispetto alla stessa data del 2019. Al 30 giugno 2021, le persone ospitate erano 3.895 e risultavano distribuite nel modo seguente: 2.564 nei centri Sai (ex-Siproimi) e 1.331 nei Centri di accoglienza straordinari». Infine, il Dossier evidenzia che «secondo i dati del Ministero dell’Interno, i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Calabria al 31 dicembre 2020 sono 42.611».

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