VIBO VALENTIA «La scrittrice, giornalista ed editrice Catia Acquesta prosegue il tour di presentazione del suo libro, dal titolo ”Mia o di nessun altro, il lato impervio dell’amore”, in Calabria, una terra difficile dove parlare ai giovani sembra l’unica via d’uscita per cambiare cultura, pensieri e mentalità. Ad accogliere la scrittrice – si legge in una nota – questa volta è la città di Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro all’interno del Festival Leggere&Scrivere, giunto alla nona edizione. Una platea di giovani ad ascoltare e ad interagire sui temi di violenza, stalking e femminicidio. Catia Acquesta, giornalista e scrittrice, si occupa di violenza da oltre 20 anni, portavoce di Mede@ associazione contro la violenza di genere, ha fatto di una sua terribile esperienza personale, un dono per aiutare altre vittime. Nel suo interessante libro – prosegue ancora la nota – molto importante è il capitolo dedicato alla prevenzione. Cercare di capire quando si è in una storia malata e come affrontarla per uscirne senza finire ammazzata. Dialogando con Giusy Federico, responsabile del Centro Antiviolenza Cav, e Valentina Patania, Catia Acquesta ha, quindi, illustrato ai giovani il suo “decalogo salvavita”: «Non accettare mai di rinunciare alla tua vita, alle tue passioni, ai tuoi affetti; Non fare video o foto della vostra intimità sessuale; Se è estremamente geloso ha un problema, è giusto che tu lo capisca; Attenzione quando chiudi la storia: lui ti controllerà di più; Non restare mai sola. La solitudine è un varco per il tuo persecutore; Cambia vita, abitudini e look; Se serve, rimani nell’anonimato; Riprenditi la tua identità, denuncia. Non sei più da sola; Avvisa amici, parenti e colleghi prima che lui agisca anche contro di loro per isolarti, denigrarti, distruggerti; Non accettare mai incontri chiarificatori». «La cosa più importante – sottolinea Catia Acquesta – è, comunque, la prevenzione, anche facendosi aiutare se necessario o trovando il coraggio di raccontare e confrontarsi con chi ha più esperienza e può avere una visione diversa. Mi auguro che l’essere umano sia sempre pronto e capace ad ascoltare, lento a parlare e che non agisca mai con rabbia e violenza verso l’altro».
Tanti gli interventi e le interazioni, «ma – spiega la scrittrice a Giornalisti Italia – quello che mi ha colpito di più è stata la numerosa partecipazione dei giovani, con il loro entusiasmo, i loro sogni, la loro voglia di vivere e i loro sguardi carichi di speranza».
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