Ultimo aggiornamento alle 21:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

la storia

Morì per «gravi omissioni diagnostiche» all’Annunziata. Per i periti «poteva salvarsi»

Il caso riguarda una paziente cosentina – poi deceduta – di 49 anni in cura al nosocomio bruzio

Pubblicato il: 30/10/2021 – 9:17
Morì per «gravi omissioni diagnostiche» all’Annunziata. Per i periti «poteva salvarsi»

COSENZA Confermate le ipotesi di gravi responsabilità diagnostiche ed assistenziali in capo ai sanitari dell’Ospedale di Cosenza che ebbero in cura una donna di 49 anni sottoposta a ischemia critica dell’arto superiore destro e sottoposta ad una disostruzione secondo Fogarty, poi nuovamente ricoverata per paralisi e ipostenia degli arti inferiori con gambe fredde e marezzate ed immobilità degli arti inferiori in toto. I familiari, assistiti dagli avvocati Massimiliano Coppa e Andrea Trevisan, con il supporto medico legale del Dottore Antonio Scalzo, Direttore dell’U.O. di Medicina Legale dell’ASP di Cosenza, a seguito del decesso, hanno sollecitato l’Autorità Giudiziaria ad approfondire la vicenda che ebbe come epilogo la morte della loro congiunta.

L’analisi dei periti

I periti del Tribunale di Cosenza hanno confermato le responsabilità indicate dai legali che definirono «altamente difettuale ed omissiva» la condotta dei sanitari che ebbero in cura la dottoressa che si era rivolta al nosocomio cosentino. Scrivono, infatti, i periti che durante il periodo di degenza della paziente presso l’Ospedale di Cosenza a seguito di «procedura di aortografia eseguita da embolectomia mediante Fogarty è procedura indicata in casi consimili. Risulta omessa la descrizione di quanto apprezzato all’esame aortografia e risulta omessa la descrizione dell’atto operatorio. L’Azienda Ospedaliera non fornisce prova che venne eseguito un intervento corretto in ragione della patologia riscontrata. Emerge l’errore di condotta per omesso controllo diagnostico strumentale dell’esito dell’atto operatorio mediante ecocolordoppler – AngioTC – Angiografia nell’immediato post operatorio prima del rientro della paziente in reparto. Emerge l’errore di condotta per omesso controllo diagnostico strumentale dell’esito dell’atto operatorio mediante ecocolordoppler- AngioTC – Angiografia nel periodo post operatorio in paziente che accusava dolore agli arti inferiori resistente agli analgesici maggiori e con evoluzione in infezione e danno multi organo . Emerge l’errore per omessa esecuzione della RMN lombare disposta dal Neurologo. Quando gli interventi di disostruzione degli assi vascolari sono gravati da insuccesso è prevista le esecuzione di esami diagnostici strumentali e la programmazione del re intervento o se necessario della fasciotomia o decisioni estreme fino alla amputazione degli arti con finalità salva vita. L’omessa esecuzione di esami diagnostici strumentali e di ulteriori interventi si pone pertanto, rispetto alla ischemia acuta degli arti inferiori, come concausa sopravvenuta nel determinismo dell’evento morte». (f.b.)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x