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il dibattito

«Dare risposte a chi è discriminato, ma non con forzature giuridiche»

Il presidente di “Socialisti&Democratici” Fabio Guerriero commenta la bocciatura del Ddl Zan

Pubblicato il: 01/11/2021 – 9:54
«Dare risposte a chi è discriminato, ma non con forzature giuridiche»

CATANZARO «Non ci sono dubbi sul fatto che il nostro Paese debba dotarsi di una legge che tutela e garantisca chi è discriminato per via degli orientamenti sessuali o perché appartiene a generi non oggi contemplati dal nostro ordinamento. Non posso, però non affermare che il Ddl Zan, se pur avanzato nel riconoscimento di alcuni diritti conteneva, di riflesso, alcune storture (come quelle sul reato di opinione) che di fatto limitavano i diritti di soggetti che hanno una visione della società diversa». E’ quanto afferma Fabio Guerriero, presidente di “Socialisti&Democratici”. «La verità, a mio avviso, è che una legge che deve equilibrare le tante sensibilità presenti nella società contemporanea e che deve dare risposte a chi è discriminato la si è tentata di fare attraverso alcune forzature giuridiche e sostanziali che ne hanno pregiudicato, a mio avviso, l’approvazione – afferma Guerriero -. Non grido, quindi, inorridito alla bocciatura del Ddl ne tanto meno accuso chi ha votato contro di esso di essere animato da una visione retrograda della società riversando su di esso il mio odio, sentimento che tanto viene stigmatizzato nello stesso Ddl”. “Non può giustificarsi, infatti, l’esternazione verbale di “un odio” da parte dei sostenitori il Ddl in ragione di “un diverso odio” che non ha trovato (nelle more di quanto previsto dalla nostra Costituzione) consenso dalla maggioranza dei Senatori – continua la nota -. Fossi stato nel proponente il Ddl avrei fatto mie le parole della filosofa statunitense Gayle Rubin: ‘Il sogno che trovo più stimolante è quello di una società androgina e senza genere (ma non senza sesso), in cui l’anatomia individuale sia irrilevante ai fini di chi si è, cosa si fa, e con chi si fa l’amore’. Su questa visione – conclude Guerriero – avrei provato a scrivere, a più mani, un sistema di regole volto a rafforzare i diritti e la tutela di chi ancora oggi viene discriminato da una società per certi aspetti retrograda».

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