PARAVATI I devoti di Natuzza Evolo si sono ritrovati a Villa della Gioia dopo la pandemia per celebrare la ricorrenza della morte della mistica, avvenuta l’1 novembre di 12 anni fa. Insieme a loro, nella sua prima sortita pubblica, il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Antonio Nostro, a pregare per tutti i santi e per la ricorrenza.
«Con Natuzza – ha detto il presule nel corso dell’omelia – abbiamo discusso di quanto potesse essere difficile fare il sacerdote e mai avrei potuto immaginare che sarei diventato il suo vescovo. Spero che questa carità fraterna possa trovare saggia e adeguata risposta. Siamo qui per ricordare la solennità di tutti i santi e il giorno in cui Natuzza è transitata dalla terra al cielo».
«Dobbiamo chiedere a Maria rifugio di tutte le anime e a Dio di rendere il nostro cuore sapiente e la nostra vita uno spettacolo di bellezza, di rendere la nostra esistenza deposito di quella ricchezza che soltanto Dio sa donare al cuore di ognuno. Perché alcuni di noi dubitano e pensano che Dio questa opera l’abbia compita male? A volte ci capita di pensarlo quando vediamo una persona malata. Pensiamo che Dio abbia fallito, che si sia distratto, che non tratti tutti allo stesso modo. Ecco perché Natuazza – ha detto ancora mons. Nostro – è un segno in questa terra, è la prova che Dio non si distrae, che Dio ha un progetto per ciascuno di noi, e tutti noi che l’abbiamo conosciuta siamo stati colpiti da questa sollecitudine. Potremmo riassumere così il senso del tuo messaggi: tu non sei solo, Dio è accanto a te. Ed allora forse siamo noi che abbiamo sbagliato nel dubitare di Dio, che non ci ascolta o che si sia dimenticato di noi. Siamo noi che sbagliamo quando dubitiamo della sua grazie, scegliendo altre
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