CATANZARO «Certamente al momento la situazione è tranquilla negli ospedali calabresi, ma è chiaro che con questo aumento di casi, se proseguisse questo trend – ieri in Calabria l’indice di positività era il 5%, peggiore di quello che c’è in Italia, che è l’1% – potremmo rivedere il Covid riaffacciarsi in modo abbastanza pericoloso negli ospedali. Per fortuna oggi abbiamo le vaccinazioni con il loro effetto di ritardare e impedire le malattie, speriamo che continui cosi e sempre più persone si vaccinino, anche con la terza dose». Lo ha detto il direttore dell’unità operativa di malattie infettive del Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro, Carlo Torti, intervenendo a “Buongiorno Regionee” del Tg3 Calabria. L’ultimo dato per la Calabria parla dell’89% di cittadini che ha completato il ciclo: «Oggi – ha aggiunto Torti – è una situazione abbastanza positiva ma bisogna vedere dentro i dati. Se consideriamo gli under 12 abbiamo una copertura del 69%, quindi dovremo essere pronti, quando le autorità regolatorie lo consentiranno a vaccinarci tutti. E poi bisogna le i vedere fasce d’eta, perché superiamo l’80 solo nella fascia d’eta over 60. Anche i giovani, che sono stati bravi, devono fare qualcosa in più». Torti inoltre consiglia il vaccino per i bambini «perché ogni persona che sta in famiglia può essere vettore del virus per gli altri, partire dalla famiglia nella lotta al virus può essre importante, anche alla luce degli studi, anche se non amplissimi, che indicano l’efficacia e sicurezza dei vaccini per i bambini». Quanto ai no vax e no green pass, secondo Torti «bisogna sgomberare il campo da atteggiamenti irrazionali che cercano a tutti in costi di trovare un colpevole laddove invece l’unico colpevole è il virus e lo si contrasta con il vaccino». Il direttore di Malattie infettive del Policlinico di Catanzaro ha poi sostenuto che «con le cure siamo molto avanti, anche perché i casi sono più lievi nei soggetti vaccinati, continuano purtroppo a essere molto gravi nei non vaccinati. Sicuramente gli anticorpi monoclonali rappresentano un notevole avanzamento ma purtroppo non si fanno come si dovrebbe e poi abbiamo antivirali che si affacciano all’orizzonte ma tutte queste terapie molto efficaci devono essere molto precoci, soprattutto nei non vaccinati e soggetti fragili. Però voglio dire solo un dato: nella fascia di età 60-80 anni, per ogni 20 persone non vaccinate che finiscono in terapia intensiva ce n’è solo uno vaccinato che finisce in terapia intensiva, Quindi la prevenzione con la vaccinazione – ha concluso Torti – è ancora oggi la cosa più importante».
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