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“Stop and go”, la Corte dei Conti conferma le condanne per dirigenti e dipendenti Asp

L’Azienda aveva ricevuto 329mila euro per un progetto mai realizzato. «Romano e Francavilla elargivano somme indebite oltre agli stipendi»

Pubblicato il: 02/11/2021 – 13:56
“Stop and go”, la Corte dei Conti conferma le condanne per dirigenti e dipendenti Asp

ROMA In appello la Corte dei Conti conferma le condanne per i dirigenti e dipendenti dell’Asp di Catanzaro per la mancata realizzazione del progetto europeo ‘Stop and go’. La sezione di Roma conferma la sentenza n. 492/2019 del 16 dicembre 2019 emessa dalla sezione catanzarese, che aveva condannato gli odierni appellanti. Tra i coinvolti nel processo ci sono due soggetti che facevano parte della dirigenza dell’Azienda Sanitaria: Giuseppe Romano, direttore del servizio informatico dell’Asp, che dovrà risarcire rispettivamente 68.309,90 euro e Francesco Francavilla che al momento del processo era direttore dell’Uo Gref – Unità operativa gestione risorse economiche, che a sua volta dovrà pagare 13.553,31 euro per attribuzioni extrastipendiali, più altri 37.668,06 euro con una ripartizione interna del 30% a carico del Romano e del 15% a carico del Francavilla. Sempre Romano e Francavilla erano stati condannati a versare 20.803,90 di costi diretti e indiretti. Da quanto si legge nella sentenza, da parte della dirigenza c’è stata un’attribuzione indebita di 165.570,03 euro in totale: una somma dalla quale hanno i soggetti condannati hanno attinto per erogare delle attribuzioni indebite a loro stessi e ad alcuni dipendenti, tutti condannati nella sentenza odierna della Corte dei Conti.

I dipendenti Asp condannati oltre ai dirigenti

Gli altri condannati sono Lanatà Silvia, dipendente dell’Unità operativa Sia addetta alla telefonia mobile aziendale oltre al servizio informatico, che dovrà versare 13.979,18 euro; Fazio Giuseppe, dipendente Unità operativa Sia addetto all’albo pretorio on line che dovrà risarcire 13.979,18 euro; Rocca Ieso, referente per l’aspetto clinico – assistenziale del progetto e dirigente del distretto sanitario Catanzaro Lido, condannato a pagare 13.979,18 euro; Grillone Francesco, dipendente Unità operativa Gref addetto alla gestione della spesa dell’Asp Catanzaro ed incaricato dell’istruttoria degli atti amministrativi – contabili prodromici ai pagamenti del progetto con predisposizione e controfirma degli ordinativi di pagamento, che dovrà pagare 6.773,89 euro; Simonetta Cosimina Caterina, dipendente Unità operativa Gref, che dovrà pagare 1.323,73 euro. Sono stati, infine, condannati nella misura di 1.225,30 euro Francesco Papaleo e di 579,05 euro Damiano Congiusta, ed i medesimi non hanno proposto appello.

Il progetto

Il progetto in questione ‘Stop and go’, acrononimo di ‘Sustainable Technology for Older people e Get Organized‘ era co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma di sostegno alla politica in materia di tecnologie dell’ informazione e della comunicazione” rientrante nel programma quadro per la competitività e l’ innovazione 2007 – 2013. Dovevano realizzarsi, dunque, e non hanno mai visto la luce particolari servizi per gli anziani. «La Asp di Catanzaro risultava assegnataria – si legge nella sentenza – di una quota di co-finanziamento comunitario pari ad 762.698,09 euro (di cui 700mila euro per la voce innovazione ed 62.698,09 euro per la voce coordinamento). L’Asp per la messa in atto del progetto aveva poi ricevuto un’anticipazione pari a 329.008,33 euro». Ma quando sono emerse le irregolarità nella gestione del progetto, da parte dell’Azienda sanitaria è stata disposta la sospensione dei pagamenti e ad aprile 2017 è stata data la comunicazione ufficiale della rinuncia formale al progetto alla Comunità europea. «Nella specie – si legge ancora nella sentenza – si contestava il comportamento illecito dei soggetti (poi condannati) causativo di rilevanti esborsi indebiti e ingiustificati, ritenuta anche l’attuazione modesta del progetto».


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