TREBISACCE I quaranta lavoratori del Consorzio di bonifica dei Bacini Jonici cosentini sono in stato di agitazione da questa mattina. A darne notizie sono i segretari della Flai Cgil di Castrovillari, Federica Piertramala e Marco Stillitano della Filbi Uil.
«Le organizzazioni sindacali, a seguito dell’assemblea dei dipendenti tenutasi oggi, alla luce della indisponibilità economica da parte dell’ente all’erogazione dei salari correnti ed arretrati a tutti i dipendenti, dichiarano lo stato di agitazione della totalità dei lavoratori e annunciano azioni sindacali utili a a garantire reddito e continuità occupazionale alla totalità dei prestatori d’opera in organico al consorzio».
Cgil e Uil evidenziano inoltre «lo stato di particolare drammaticità in cui versano i dipendenti dell’ente consortile, determinata dalla mancata erogazione di salari e stipendi delle mensilità arretrate. Le maestranze addette ai servizi d’irrigazione e gli impiegati, tecnici et amministrativi, non percepiscono salari e stipendi da quattro mesi. Ne conseguono gravi e inaccettabili conseguenze sulle famiglie di operai ed impiegati». I sindacalisti stigmatizzano il comportamento dell’ente «che disattende gli accordi presi nei giorni scorsi sul pagamento di salari entro la fine del mese di ottobre».
La campagna irrigua, spiegano ancora, prosegue solo grazie «al senso di responsabilità delle maestranze che hanno mantenuto un intero comparto, quello agricolo nella Piana più importante della Calabria. Le organizzazioni sindacali sono fortemente preoccupate della situazione economica in cui versa l’ente consortile per il futuro lavorativo dei lavoratori, dopo aver nuovamente avviato la cassa integrazione per Covid, a nostro avviso, al solo fine del risparmio economico e non per condizioni di pericolo sanitario, nonché dei debiti dell’ente riferiti ai trattamento fine rapporto non pagati ai lavoratori che stanno procedendo con i pignoramenti per avere garantito un proprio diritto».
Pietramala e Stillitano chiedono, poi, al presidente della giunta «di avviare un percorso di riforma di tutti i consorzi calabresi ed ad oggi sono tre solo nella provincia di Cosenza» e concludono con l’annunciare azioni sindacali e manifestazioni pubbliche se non saranno erogati «a breve» i salari arretrati.
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