ROMA «Nelle postazioni del 118 mancano medici, soprattutto in Calabria. Negli ultimi giorni la cronaca ha raccontato di pazienti morti in ambulanze prive del medico. È successo a Corigliano Rossano, a Mandatoriccio, a San Giovanni in Fiore, a Villa San Giovanni, a Roseto Capo Spulico. L’emergenza urgenza in Calabria è a terra. I territori interni in Calabria non hanno ospedali, non hanno guardie mediche e sono troppo lontani dai pronto soccorso. In altre parole sono abbandonati. È una carneficina, è assurdo ed è un problema gravissimo che ancora, purtroppo, è del tutto ignorato. I medici del 118 sono pagati troppo poco come le guardie mediche, spesso sono precari o giovani laureati che giustamente preferiscono specializzarsi e andare altrove. I vari governi hanno fatto retorica sulla sanità, in particolare quella calabrese; pura retorica sugli eroi del Covid e sull’attenzione dello Stato. Sto preparando degli emendamenti per la prossima legge di bilancio per assicurare l’aumento dell’organico medico del 118 e della guardia medica. Nel frattempo è importante mobilitarsi e manifestare a Catanzaro, lì dove hanno sede la struttura commissariale e la Regione. Organizziamoci per pretendere i nostri diritti. Non possiamo morire per il silenzio del potere, per l’abbandono da parte dello Stato, per l’indifferenza di un governo sordo e cinico, per l’immobilismo del ministro della Salute che non ci dà la minima speranza». Lo ha dichiarato il deputato del gruppo L’Alternativa C’è, Francesco Sapia dalla sua pagina Facebook.
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