Ultimo aggiornamento alle 21:29
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

gli interrogatori

Brooklyn, scena muta per gli Sgromo. Marinaro si difende: «Non ho firmato io le informative»

Interrogatori di garanzia davanti al gip per gli indagati. L’ex finanziere: «I rapporti con l’imprenditore sono iniziati quando non ero più nella Dia»

Pubblicato il: 05/11/2021 – 15:45
di Alessia Truzzolillo
Brooklyn, scena muta per gli Sgromo. Marinaro si difende: «Non ho firmato io le informative»

CATANZARO Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere gli imprenditori lametini Sebastiano ed Eugenio Sgromo – titolari effettivi, secondo l’accusa della ditta di costruzioni “Tank srl” – tratti in arresto due giorni fa nel corso dell’operazione “Brooklyn” con l’accusa, a vario titolo, di trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso, autoriciclaggio (semplice e aggravato dal metodo mafioso), associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso, corruzione in atti giudiziari aggravata dal metodo mafioso, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata dal metodo mafioso.
Secondo l’accusa i due imprenditori – difesi dagli avvocati Massimiliano Carnovale, Francesco Gambardella, e Giuseppe Fonte – avrebbero nominato amministratore della “Tank srl” una dipendente, Rosa Cavaliere, per creare uno schermo giuridico che proteggesse l’azienda da interdittive antimafia. Nel corso dell’esecuzione di lavori sul secondo lotto del ponte Morandi di Catanzaro e lungo i muri della strada statale 280 Eugenio Sgromo – in concorso con altri due indagati (il direttore tecnico della Tank Gaetano Curcio e il direttore dei lavoro dell’Anas Silvio Baudi) avrebbe richiesto, per mere ragioni finanziarie, la fornitura di malta scadente «che gli stessi definivano “una porcheria” e che richiedeva speciali lavorazioni, in particolare la bocciardatura a punti, che tuttavia non veniva eseguita perché avrebbe comportato maggiori costi».

Marinaro si difende: «Non ho firmato io l’informativa sugli Sgromo»

Ha risposto al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Michele Marinaro ex finanziere in servizio alla Dia di Catanzaro. Marinaro – difeso dall’avvocato Aldo Ferraro – è accusato di corruzione in atti giudiziari e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio in concorso con Eugenio Sgromo. Avrebbe rivelato all’imprenditore, indagato per associazione mafiosa, particolari delle indagini in corso, affidate proprio alla Dia, e avrebbe condotto le indagini in modo da mitigare l’accusa nel confronti degli Sgromo.
Marinaro ha affermato che le conclusioni alle quali all’epoca pervenne la Dia rispecchiano quanto emerso dalle indagini. Indagini firmate dal capo sezione, Antonio Turi, e non dall’indagato che si definisce il più basso in grado e non firmatario degli atti. Inoltre le indagini avrebbero riportato le dichiarazioni dei pentiti.
Rispetto ai rapporti personali di Marinaro con Sgromo, l’ex finanziere della Dia ha affermato che questi sono iniziati a dicembre 2017, quando Marinaro non era più alla Dia e le indagini si erano già concluse da tempo. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x