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il blitz dei carabinieri

Diamante, fermato il presunto autore dell’investimento a Cirella. Il racconto dei testimoni

Si tratta di un 42enne di Praia a Mare. La vittima «investita volontariamente» è ricoverata in gravi condizioni a Cosenza

Pubblicato il: 05/11/2021 – 9:44
Diamante, fermato il presunto autore dell’investimento a Cirella. Il racconto dei testimoni

DIAMANTE Nella tarda serata di ieri, a Praia a Mare, i militari della Compagnia Carabinieri di Scalea hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Paola, nei confronti di Ferdinando Duraccio, 42enne di Praia a Mare ma originario della Campania, indiziato del reato di «tentato omicidio aggravato per aver agito per motivi abietti o futili». Il provvedimento scaturisce da un’attività d’indagine dei carabinieri di Diamante e coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola, «perché, a seguito di una lite causata da futili motivi», Duraccio avrebbe «investito volontariamente con la sua auto Salvatore Ponte», ancora oggi ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Annunziata di Cosenza. La vittima è stata sottoposta ad «intervento di craniotomia decompressiva con svuotamento ematoma cerebrale e collegato al ventilatore meccani o in stato di coma farmacologico, come certificato dalla Uoc Terapia Intensiva dell’ Ospedale di Cosenza».

La lite fuori da un ristorante

Lo scorso 31 ottobre a Cirella, frazione di Diamante, nei pressi di un noto ristorante del posto, dopo aver pranzato con i propri familiari, Ponte sarebbe stato aggredito, per futili motivi relativi ad un parcheggio, davanti ad alcuni testimoni. «Un uomo è salito in macchina ed improvvisamente ha accelerato investendo Salvatore e trascinandolo per alcuni metri lungo la strada dopodiché ha innestato la retromarcia ed ha percorso la strada per circa duecento metri e giunto nella piazzetta dove vi è anche la chiesa ha invertito la marcia dileguandosi», racconta un testimone alle forze dell’ordine. Il ristorante, dotato di sistema di videosorveglianza interno, ha permesso ai carabinieri di visionare le immagini per acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.

Il pericolo di fuga

L’indagato, «subito dopo il violento investimento si è dato alla fuga, omettendo di soccorrere la vittima», a riprova – secondo chi indaga – della volontà omicidiaria. Le dichiarazioni rese da Duraccio, volte ad escludere la volontarietà dell’atto, «non appaiono, attendibili, in quanto, non confermate dagli altri testimoni oculari che hanno, al contrario, fornito una versione dei fatti del tutto opposta». Dagli atti emerge come l’indagato, «si sia, nell’immediatezza dei fatti, dato alla fuga, salvo poi recarsi presso la stazione carabinieri di Praia a Mare per rendere spontanee dichiarazioni». Tale comportamento – secondo gli investigatori – «appare indicativo della volontà dello stesso di sottrarsi alle proprie responsabilità, e conseguentemente appare ragionevole ritenere che lo stesso, peraltro soggetto pregiudicato per delitti dello stesso tipo, con la recidiva e con la misura in atto di divieto di avvicinamento alla sua ex compagna, si dia alla fuga e possa rendersi irreperibile».

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