RIACE “Riace non si arresta”. La manifestazione di sostegno e protesta al fianco di Mimmo Lucano, dopo la condanna ricevuta nel primo grado del processo Xenia, è ai blocchi di partenza. Al campo sportivo del borgo si sono radunati quanti, da tutta Italia e da oltre i confini scelgono oggi di schierarsi con l’ex sindaco del Riace. Tra i presenti il giornalista Gad Lerner, l’ex sindaco di Napoli e candidato governatore Luigi de Magistris e Padre Alex Zanotelli. Il missionario comboniano è il vero artefice dell’iniziativa invocata già all’uscita dall’aula del processo Xenia.
Poche parole per Lucano che si dice felice del supporto incassato ancora oggi dalla sua gente. Tra i momenti di maggiore trasporto “Bella Ciao” intonata dai piccoli cresciuti al borgo e un canto popolare riadattato con le parole di Giovanna Marini per raccontare la “favola”, il declino e la resistenza del paesino della Locride.
Il corteo ha raggiunto poi l’anfiteatro arcobaleno sotto la piazza principale dove fino a sera si esibiranno gli artisti che hanno risposto alla “chiamata alle Arti” lanciata nei giorni scorsi dalla rete Riace non si arresta.
«Accetto qualsiasi cosa ma non la denigrazione morale. Per diversi anni Riace, piccolo comune collinare dell’alto ionio reggino, nella Locride, comprensorio afflitto e assalito da tanti problemi sociali, economici ed occupazionali, ha rappresentato il riscatto del territorio su un tema che da almeno due decenni ha segnato la storia dell’umanità: le migrazioni e la mancanza di una vera giustizia sociale». Ha detto nel corso della manifestazione Mimmo Lucano. «In tutta questa vicenda – ha aggiunto Lucano – al di là della sentenza di condanna, l’aspetto che mi ha ferito profondamente, è il senso di delegittimazione e se volete di criminalizzazione, di ideali nei quali ho sempre creduto e continuo a credere che si è cercato a tutti i costi di fare passare. Quello che ancora mi chiedo, e ancora non sono riuscito a darmi una risposta, è che cosa ho fatto per meritarmi questo trattamento così duro. Devo pensare, allora, che era già tutto scritto?».
Per il giornalista Gad Lerner, che ha moderato il dibattito pubblico con Mimmo Lucano, quanto fatto nei confronti dell’ex sindaco di Riace equivale «ad uno stupro. Qui si è voluto demolire una persona. Ecco perché qui siamo tutti offesi e feriti oltre che solidali con Mimmo».
Per il padre comboniano Alex Zanotelli, artefice principale della manifestazione, «quello di Locri è stato un processo politico». All’iniziativa hanno partecipato anche Luigi de Magistris e alcuni sindaci della provincia di Reggio Calabria. (f. d.)
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