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l’iniziativa

Corigliano, nel reparto di Ostetricia si fa educazione civica

All’ospedale “Campagna” iniziativa contro il degrado all’ingresso. Gigli: «Una bacheca delle nascite per preservare il decoro del presidio»

Pubblicato il: 06/11/2021 – 12:16
di Marco Lefosse
Corigliano, nel reparto di Ostetricia si fa educazione civica

CORIGLIANO-ROSSANO Quanti tra noi hanno avuto la fortuna di partecipare o condividere la gioia di un parto nel punto nascita di Corigliano-Rossano, una delle più belle ed organizzate realtà sanitarie della Calabria insediata nell’ospedale spoke “Compagna” di Corigliano centro storico, si sarà sicuramente trovato di fronte ad un paradosso. Da un lato la splendida ed efficace organizzazione dello staff medico dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, dall’altro il paradigmatico degrado “partorito” da atti di vandalismo nell’androne d’accesso al reparto.
Al “Compagna” c’è da sempre la cattivissima abitudine, da parte dei familiari dei nascituri, di imbrattare i muri esterni al reparto con frasi e dediche commemorative della nascita di un neonato. Forme d’arte? Probabilmente! Ma sicuramente di pessimo gusto, più simili ad un primordiale murale preistorico che non ad un graffito di Haring. Veri e propri sfregi sui muri, testimonianza di un barbaro passaggio.
Oggi si sta cercando di porre un freno a questa cattivissima abitudine che per molti anni è stata davvero come mangiare da un paniere di ciliegie: una scritta ha tirato l’altra e tutte insieme hanno creato una mega macchia di inchiostro sudicio. Non degna di un luogo ospedaliero. Con l’avvento della nuova direzione sanitaria dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, affidata al ginecologo Gaetano Gigli, sono cambiate un po’ di cose. Non solo sul piano della qualità sanitaria ma anche per lo stesso comfort del reparto. Grazie ad un giro di vite che ha coinvolto famiglie, imprenditori, volontari, rappresentanti delle istituzioni si sono riusciti a creare nuovi servizi e ad apportare anche piccoli accorgimenti che rendono oggi quell’ala dell’ospedale un vero e proprio gioiellino di efficienza e decoro.
Da una nuova sala travaglio con “il suono del mare” per finire, appunto, al “muro dei pulcini”, il passo è stato brevissimo e rivoluzionario per riportare dignità e decoro in ambiente ospedaliero. Con i lavori di bonifica e pulizia strordinaria dei locali si è provveduto anche a re-imbiancare l’androne delle scale. E dove un tempo c’erano dediche anonime, rubate e a “inchiostro vivo” sui muri è stato riportato decoro mentre una bacheca, grande quanto un’intera parete di corridoio, campeggia all’interno del Reparto. «Qui chiunque passi può leggere di una nuova nascita e gioire insieme alle mamme per il lieto evento». A spiegarci cos’è, appunto, il “muro dei pulcini” è lo stesso direttore Gigli. «Noi operatori – dice il primario – ci impegniamo in tutti i modi non solo per offrire un servizio sanitario quanto più eccellente possibile ma anche per dare all’esterno un’idea di reparto ordinato e pulito cosicché chiunque venga da fuori possa capire l’importanza del lavoro che ogni giorno facciamo, accogliendo le pazienti in un ambiente dignitoso».
«Ed è proprio per questo – aggiunge il direttore del Punto nascita di Corigliano-Rossano – che abbiamo istituito il “muro dei pulcini”, in maniera tale da non togliere la gioia alle mamme di poter annunciare la nascita del proprio bambino scrivendolo su una parete. Immaginate di arrivare dall’esterno e di non essere mai stati nel nostro reparto, cosa pensereste nel vedere, appena entrati, dei muri tutti rovinati con scritte di tutti i generi? Le persone che imbrattano i muri – precisa ancora – sono spesso le stesse che apprezzano la pulizia e l’ordine, che trovano altrove, ma sono le più critiche verso ciò che trovano a “casa loro” e scrivendo sui muri non fanno altro che umiliarsi agli occhi delle persone civili che invece rispettano “il bene comune”».
L’obiettivo, allora, è che il messaggio arrivi ad ognuno e a tutti coloro che usufruiscono o usufruiranno dei servizi del reparto, «affinché abbiano rispetto per noi operatori che ogni giorno ci rechiamo a lavoro e cerchiamo di mantenere l’ambiente per tutte le pazienti il più pulito ed ordinato possibile e affinché ognuno di voi si senta come a casa propria».
Ma a lavar la testa all’asino si spreca tempo e sapone. Perché ancora oggi resistono degli incivili. «Quello che più ci sconforta – chiosa Gigli – è che il nostro impegno non venga apprezzato poiché abbiamo nuovamente rinvenuto sul muro esterno, di accesso al reparto, dei graffiti riportanti i nomi e le date di nascita di alcuni neonati». Ma è una questione d’abitudine e di cultura che ci auguriamo tutti possano cambiare.

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