PRATO Fatture false per evadere il fisco e riciclare denaro di dubbia provenienza per 460mila euro attraverso un’attività imprenditoriale in Polonia. Con queste accuse i carabinieri hanno arrestato a Prato, su mandato europeo emesso dall’autorità giudiziaria polacca, un imprenditore 49enne pratese originario di Crotone, già noto alle forze dell’ordine e considerato dagli inquirenti in odore di ‘Ndrangheta. Si tratta, secondo quanto riporta Il Tirreno, di Antonio Manica che è stato rintracciato mercoledì 3 novembre nella sua abitazione e portato nel carcere della Dogaia. L’arresto è arrivato in seguito a un mandato emesso dalla corte distrettuale di Lublino il 31 dicembre 2020. La magistratura polacca accusa Manica di falsificazione di documenti finalizzata all’evasione fiscale e al riciclaggio, in particolare di aver costituito, insieme ad altri quattro calabresi una società, la Spolka Z Oo con Sede a Lublino, che avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti, pari a 460mila euro, a favore di un’altra società, la Stavby Gm Sro con sede a Praga.
Già in passato l’uomo fu arrestato dai militari del Ros di Catanzaro perché coinvolto nell’indagine “Stige”, per associazione a delinquere di stampo mafioso legata alla
‘Ndrangheta.
Per gli investigatori polacchi il 49enne, in associazione con altre quattro persone calabresi, aveva dato vita ad una ditta di vendita merci e servizi con sede a Lublino che emetteva false fatture nei confronti di un’altra società con sede a Praga per riciclare denaro e evadere il fisco. L’uomo si trova nel carcere di Prato a disposizione della corte d’appello di Firenze che ieri ha deciso di non mettere il 49enne a disposizione dell’autorità giudiziaria polacca, ed ha sostituito l’arresto con l’obbligo di dimora nelle province di Firenze e Prato e con il divieto d’allontanarsi dal suo domicilio durante le ore notturne per dargli modo di poter continuare a lavorare come contabile di una ditta edile di Campi Bisenzio in provincia di Firenze.
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