LAMEZIA TERME «La sentenza di oggi è un tassello importante in tutto il processo Rinascita Scott. Su 91 imputati sono 70 i presunti innocenti che sono stati condannati, 2 i prescritti e 19 gli assolti. Ora aspetteremo la lettura delle motivazioni della sentenza per capire se qualche assoluzione può essere appellata. Una sentenza di questa sera dimostra pienamente il corpo del capo di imputazione Ritengo che il lavoro della procura sia stato confermato». Questo il commento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sull’udienza che si è svolta oggi nell’aula bunker di Lamezia Terme, dove il gup Claudio Paris ha inflitto 70 condanne agli imputati coinvolti nel maxi processo alle ‘ndrine vibonesi. Le 19 assoluzioni ha specificato Gratteri «riguardano posizioni marginali, di non rilievo, la struttura associativa ha retto completamente». «Questa sentenza è una base importante – ha affermato il procuratore – questa sentenza sarà sicuramente depositata e si chiederà che venga acquisita come documento nel processo che si sta celebrando con rito ordinario sempre in questa aula. Noi andiamo avanti con il nostro lavoro – ha concluso Gratteri – con la fermezza che serve per un processo così importante».
A proposito della direttiva Cartabia, è stato chiesto al procuratore se lega le mani e cuce le bocche delle Procure. «A me non lega niente e non chiude la bocca – ha risposto il magistrato –, sono una persona che non ha timore di niente e di nessuno, dico sempre quello che penso e se non posso dire la verità è perché non posso dimostrarla. Continueremo a parlare e a spiegare all’opinione pubblica, che ne ha diritto. Ancora in Italia non è stato negato il diritto di informazione della stampa. L’unica cosa che mi dispiace è che ho visto la categoria dei giornalisti, a livello nazionale e locale, molto timida nella protesta – è il rimbotto del procuratore –, quasi vi andassero bene queste direttive. Credetemi mi ha meravigliato non poco questo atteggiamento timido dei rappresentanti dei giornalisti». (ale. tru.)
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