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San Leonardo a Cariati, Greco: «Cittadini liberi da indifferenza e ipocrisia»

La sindaca: «La festa patronale momento unificante per la comunità». Omelia presieduta per la prima volta dal vescovo Aloise

Pubblicato il: 06/11/2021 – 17:24
San Leonardo a Cariati, Greco: «Cittadini liberi da indifferenza e ipocrisia»

CARIATI «Contino a credere che il senso di appartenenza ad una comunità si coltivi attraverso la condivisione, soprattutto con le nuove generazioni, della memoria e dell’identità collettiva, dello spirito dei luoghi; trasmettendo l’importanza di frequentare e rendere vivi gli spazi comuni a partire da quelli che ereditiamo da secoli come il borgo storico marinaro e la cittadella fortificata bizantina; in una parola di partecipare attivamente alla vita e ai sentimenti della Città. I festeggiamenti in onore del nostro San Leonardo hanno sempre rappresentato uno dei principali momenti, radicati nella nostra tradizione, che rendono questa visione possibile». Sono stati, questi, alcuni dei passaggi dell’intervento della sindaca Filomena Greco nel corso dell’omelia, celebrata stamani (sabato 6 novembre) nella Cattedrale San Michele Arcangelo, per le celebrazioni di San Leonardo, Patrono di Cariati. La cerimonia è stata presieduta dall’Arcivescovo
di Rossano-Cariati Mons. Maurizio Aloisio.

L’intervento della sindaca Filomena Greco

«Porgo il mio saluto, quello dell’intera cittadinanza e dell’Amministrazione comunale a S.e. Monsignor Maurizio Aloisio che oggi per la prima volta festeggia con noi questa importante ricorrenza. Saluto Don Gino e tutti i Parroci, le autorità civili e militari presenti ma voglio rivolgere un saluto particolare con affetto profondo a tutte le mie concittadine e i miei concittadini che seguono qui in presenza ma anche da casa, in Italia e nel Mondo, attraverso la diretta streaming questo emozionante ed importante momento. Padre Arcivescovo, l’intera comunità laica e religiosa di Cariati vuole accoglierla in questo giorno speciale a braccia aperte e condividere con lei il valore di questa ricorrenza sentita e partecipata. Sappiamo bene che le istituzioni laiche e religiose sono chiamate a condividere la responsabilità di governare insieme, oggi più che mai, le conseguenze sociali della pandemia e della crisi sociale prima che economica che ne consegue, stando soprattutto al fianco delle categorie più deboli e delle famiglie in difficoltà. È un percorso, questo, che ci vede tutti protagonisti di iniziative che si traducono nella vicinanza e nella costante presenza testimoniata ai nostri cittadini e alle diverse generazioni. L’obiettivo condiviso deve essere quello di non lasciare indietro nessuno: a partire dalle persone
anziane e da quelle che vivono nel limbo dell’emarginazione più buia, alle mamme e ai papà preoccupati per il futuro dei loro figli; a tutti coloro che con coraggio e amore, nonostante i diritti negati, continuano ad investire e resistere in questa terra; ai tanti attori sociali; ai bambini, gioia del nostro vivere e immagine riflessa del nostro agire, a loro, che tanto hanno da insegnare a noi adulti, non dobbiamo mai dimenticare di volgere il nostro sguardo nella piena responsabilità di aprire loro una strada fatta di certezze e amore.
Quest’anno nonostante la presenza di questa terribile pandemia che sembra non voglia ancora abbandonarci completamente, abbiamo voluto fortemente riprenderci almeno in parte la nostra normalità festeggiando, per quanto possibile e nel rispetto della normativa anti Covid, questo che è un momento molto importante per tutti noi. Il mondo sta affrontando un periodo molto difficile e solo se le comunità rimangono unite e solidali possiamo pensare di superarlo nel migliore dei modi. Se non crediamo veramente, se non abbiamo realmente dentro di noi quel calore che deriva dalla fede, la consegna delle chiavi a San Leonardo può sembrare un rituale vuoto e privo di significato e
appena usciti dalla nostra meravigliosa cattedrale nulla rimarrà nei nostri pensieri e soprattutto nei nostri cuori. La consegna delle chiavi della città di Cariati al Santo Patrono, per chi crede, non ha un valore simbolico ma ha un significato profondo: quello di consegnare l’intera nostra comunità, tutto il nostro paese, nelle mani di San Leonardo e così la consegna delle chiavi diventa una preghiera. Una preghiera rivolta a colui che ha spezzato le catene degli schiavi rendendoli liberi ed è per questo che oggi chiedo a San Leonardo di liberarci dalla cattiveria cioè dalla disposizione a far del male al prossimo, che ci liberi dall’indifferenza per i dolori degli altri, che ci liberi dall’inciviltà cioè dalla
mancanza di educazione e di rispetto dei reciproci diritti e doveri. Ma soprattutto che ci liberi tutti dall’ipocrisia, uno dei comportamenti più pericolosi e nocivi nei quali è possibile imbattersi nella vita quotidiana. Oggi desidero consegnare a San Leonardo tutti noi cittadini Cariatesi affinché ci faccia ritrovare la speranza in un futuro migliore ma soprattutto che ci faccia ritrovare la fede e la forza per combatte uniti insieme per un futuro migliore ponendo in essere tutti quegli atti semplici e quotidiani che ci
fanno sentire realmente comunità. Solo così possiamo costruire qualcosa di buono e di giusto. Non possiamo negare che la pandemia ha tracciato una linea netta tra un prima e un dopo, non possiamo far finta che nulla sia cambiato. Le cose che facevamo prima oggi hanno un sapore diverso e soprattutto vengono fatte in modo diverso. Pensiamo al timore che abbiamo nell’abbracciarci, pensiamo all’ imbarazzo che proviamo quando ci salutiamo perché non sappiamo se stringerci la mano! Tutte le sofferenze che abbiamo vissuto negli ultimi anni solcati dalla pandemia ci hanno aperto gli occhi su un mondo diverso, un mondo pieno di dolore e di solitudini. Adesso abbiamo il dovere e la responsabilità di scegliere e di decidere. Dobbiamo assumerci la responsabilità di scegliere e decidere se vogliamo unire o dividere; dobbiamo assumerci la responsabilità di scegliere e decidere se costruire o distruggere; dobbiamo assumerci la responsabilità di scegliere e decidere se camminare o fermarci. È nostra la scelta, è nostra la decisione ma da questa scelta e da questa decisione coerentemente devono seguire, senza cattiveria, senza indifferenza, senza inciviltà e soprattutto senza ipocrisia, azioni e comportamenti. Oggi insieme alle chiavi della nostra cittadina affido a te o San Leonardo le sorti della mia comunità pregandoti di intercedere per noi affinché possiamo scegliere e decidere di unire l’intera comunità, di costruire insieme una comunità migliore e di camminare sempre nel sentiero illuminato dalla luce del Vangelo».

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