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Tassone: «Il progetto di costruire un’area di centro è sempre più attuale»

Il leader del Nuovo Cdu rilancia la Federazione popolare dei democratici cristiani. «Occhiuto farà bene, ora serve un Consiglio regionale vivo»

Pubblicato il: 06/11/2021 – 13:15
Tassone: «Il progetto di costruire un’area di centro è sempre più attuale»

CATANZARO L’obiettivo ambizioso resta quello costruire un’area di centro che recuperi il valore della politica come luogo di confronto e di partecipazione. Il Nuovo Cdu guidato da Mario Tassone riprende le fila del progetto della Federazione popolare dei democratici cristiani dopo la tornata elettorale del 3 e 4 ottobre, spartiacque, anche in Calabria, tra passato e futuro. Su queste basi a Catanzaro il Nuovo Cdu ha organizzato un dibattito aperto anche a contributi esterni, facendo il punto sull’esito delle Regionali in Calabria e aprendo i riflettori in prospettiva futura, una prospettiva che include anche le elezioni comunali nel capoluogo di regione.

«Basta con populismi e sovranismi»

La base resta il rilancio del progetto della Federazione popolare dei Democratici cristiani, un progetto – esordisce Tassone – «sempre più valido e attuale. La Federazione popolare è il tentativo di raccogliere nell’area moderata, in quell’area che vuole fare rinascere un nuovo senso di responsabilità, gli spezzoni della Democrazia cristiana sparsi dappertutto. Tutti parlano di area mediana, di centro: è possibile che quella realtà che proviene dal popolassimo cattolico e dai cristiani democratici, che ha dato vita a una visione della politica fondata sul confronto, la moderazione, l’equilibrio, debba restare subalterna ad altre realtà? Con la Federazione popolare vogliamo portare avanti questo obiettivo. Evitiamo di cadere sempre di più nelle visioni estreme, populiste e sovraniste, cancelliamo l’onta del “vaffa”, dei grillini ma anche dei sovranisti, perché oggi non c’è un centrodestra ma una destra-destra dove il centro è poca cosa. Forza Italia – si chiede il leader del Nuovo Cdu – è forse l’unica realtà che potrebbe riprendere le fila della costruzione di un progetto politico ma che farà? Resterà ancora subalterna alla destra-destra?».

«Occhiuto farà bene, ma serve un Consiglio regionale vivo»

Sotto la lente le Regionali e il successo di Occhiuto. «Un dato certamente interessante, che – sostiene Tassone – apre delle prospettive e delle speranze per i calabresi. Bisogna capire come si può partecipare e seguire l’attività della Regione da parte dei cittadini perché altrimenti si consegna solo a un amministratore la gestione della cosa pubblica. Non ci sono i partiti, la politica è in crisi, l’associazionismo anche, ecco perché soprattutto in Calabria muoversi lungo un crinale che dia la possibilità di una maggiore partecipazione, che renda aperte le istituzioni e non ci siano solo giochi nel chiuso della stanze. Occhiuto – prosegue il leader del Nuovo Cdu – è un ragazzo di valore, ha tutte le carte in regole per corrispondere alle tante attese dei calabresi e di una regione che ha tanti nodi da sciogliere con tante pesanti eredità che vengono dal passato. Non è un compito facile: ecco perché è necessario che ci sua un Consiglio regionale che finalmente viva, perché negli ultimi tempi non è stato un organo legislativo, non è stato un luogo di progettualità e rilancio politico e di discussioni forti ma un organo solo amministrativo. Se si pensa che tutto si chiude e si consuma nella gestione si sbaglia di grosso, è necessario un respiro più ampio e una visione più ampia. La Regione riuscirà a ricreare un entusiasmo? Vedremo, c’è quel dato dell’astensione che è preoccupante, anche se è un dato su scala nazionale, determinato dall’assenza della politica. È dal 1994 che viviamo in una democrazia solo presunta, formale ma non sostanziale».

«Catanzaro non resti più a bordo campo»

Lo sguardo infine a Catanzaro, «croce e delizia» per Tassone perch+ – aggiunge – «ci sono sogni ma anche speranze smorzate. Il problema è trovare degli amministratori, un sindaco che abbia il cuore nella città vera ma è necessario che questa città non resti più a bordo campo ma ritrovi la forza di essere comunità di cittadini, sia capace di una presa di coscienza forte per far sì che Catanzaro sia davvero capoluogo di regione. Questa è la grande sfida, finora sempre persa. Il nostro lavoro in queste settimane – conclude il segretario del Nuovo Cdu – sarà quello del coinvolgimento della città, un allargamento del dialogo con un candidato e candidati che siano all’altezza, che nascono da un sentimento forte e non siano prodotti e confezionati da fredde alchimie».

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