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Università e Ricerca, il ministro Messa a Reggio incontra i rettori del Sud. «Qui per ascoltare»

Vertice nei locali della “Mediterranea”. Sul tavolo 10 miliardi e 60 bandi pronti già tra dicembre e marzo. Visita anche al Museo Archeologico

Pubblicato il: 08/11/2021 – 20:34
Università e Ricerca, il ministro Messa a Reggio incontra i rettori del Sud. «Qui per ascoltare»

REGGIO CALABRIA «Vogliamo stimolare la comunità accademica a fare rete lanciando un forte messaggio: lavorare insieme per rafforzare il sistema italiano dell’Università e della Ricerca. Sono qui per ascoltare». L’intensa giornata reggina del ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa passa dalle residenze dell’Università “Mediterranea” di Via Roma per un incontro con la stampa prima del vertice coi rettori riunitisi nella città dello Stretto. Sul tavolo c’è da discutere dei quasi 10 miliardi di fondi nazionali ed europei destinati al settore. Un’ampia fetta dovrebbe essere riservata alle regioni del Mezzogiorno e a in particolare agli Enti del mondo accademico che nella coesione possono e devono trovare la ricetta della competitività ai fini della partecipazione ai bandi. Tra i presenti, oltre al padrone di casa, Santo Marcello Zimbone, ci sono anche i rettori Leone e De Sarro in rappresentanza rispettivamente dell’Unical di Cosenza e della “Magna Graecia” di Catanzaro. Insieme a loro Mancini (Università Basilicata), Priolo (Catania), Cuzzocrea (Messina), Limone (Foggia), Adornato (Macerata), Midiri (Palermo), Lupertino (Politecnico di Bari) e Nicoletti (“Vanvitelli”, Campania).
La discussione parte proprio dai fondi relativi al Pnrr, con riferimento alla “missione 4” che contempla gli ambiti della Formazione, Università e Ricerca per cui è previsto «il 40% delle risorse» da destinarsi «alle regioni del Mezzogiorno. E stiamo organizzandoci perché succeda nella pratica».
In altri termini, il governo sta cercando di creare le condizioni migliori affinché l’offerta degli Atenei delle regioni del Sud possa essere la più competitiva possibile all’atto della partecipazione ai bandi.
«Noi – aggiunge il ministro – mettiamo tutto a bando. Si tratta di bandi competitivi, ma con delle quote riservate». Lo scopo è quello di fermare l’emorragia di giovani, sia nel momento formativo, ma anche per quello successivo. «Vogliamo far sì che trovino lavoro in queste aree perché la formazione c’è, ma manca quello che dovrebbe esserci dopo».

Bandi per quasi 10 miliardi di euro e due fasi di valutazione

Da sinistra: Salvatore Cuzzocrea (vicepresidente Crui e rettore Messina), Santo Marcello Zimbone (rettore Reggio Calabria), il ministro Anna Maria Messa, Francesco Adornato (segretario generale Crui e rettore Macerata)

«Le regioni del Sud parteciperanno ai bandi come tutti. Vincerà chi ha un progetto migliore e un’idea che dimostri una sostenibilità di lungo termine». Il ministro Messa fa riferimento ai bandi segnati sul sito del ministero, scanditi da una scaletta che dalla data odierna arriva fino a dicembre 2022 per un totale complessivo di quasi 10 miliardi di euro. «I fondi relativi al Piano nazionale sono più urgenti e corrispondono a 6 miliardi banditi per la maggior parte a dicembre. I restanti andranno invece a marzo» per un totale di 40 progetti.  
L’importanza e la consistenza delle risorse in campo richiede tutte le accortezze possibili: «I progetti presentati dalle filiere interregionali – come spera il ministro – verranno valutati da soggetti esterni come succede per i bandi europei. In Italia – e in particolare in questo settore – è difficile trovare la completa assenza di conflitti di interesse».
La valutazione sarà scandita in due fasi: «Nella prima saranno valutati gli aspetti scientifici, applicativi e di sostenibilità quindi la capacità di creare ricchezza. La seconda sarà invece una vera e propria fase di negoziazione coi ministeri». Un’iter che si pone l’obiettivo di «assegnare queste risorse entro l’estate prossima».

Il dialogo coi rettori degli Atenei del Sud

«Le idee in campo – aggiunge il ministro – le vedremo coi rettori» ai quali il ministero offre l’apporto necessario. «Stiamo facendo squadra col ministro del Mezzogiorno, dobbiamo riuscire a fare in modo che queste misure abbiano una logica una consequenzialità».
Con riferimento specifico agli Atenei calabresi, il ministro Messa afferma: «Non vedo deficit rispetto ad altre regioni del paese, ci sono capacità scientifiche, tecniche e tecnologiche che non hanno nulla da invidiare alle altre Università». Di converso, «faremo il possibile per supportarle con personale tecnico amministrativo adeguato».
E conclude: «Quello che produciamo dal punto di vista scientifico potrebbe dare un maggiore impatto al Paese, che potrebbe avere un ruolo di innovatore. La possibilità che abbiamo oggi potrebbe servire a colmare il gap con altri paesi europei e del mondo. E per i nostri giovani, creare benessere e ricchezza».

«I bronzi di Riace restano capolavori di una bellezza straordinaria»

Prima della conferenza stampa, il ministro aveva voluto toccare con mano le bellezze culturali contenute al Museo Archeologico accompagnata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dal rettore Zimbone, dall’assessore comunale alla Cultura Rosanna Scopelliti ed accolta dal direttore Carmelo Malacrino. Affascinata dai bronzi di Riace sui quali afferma: «Restano capolavori di una bellezza straordinaria, dal significato profondo, per la forma, i materiali e il sapiente restauro. Rivederli e ammirarli è sempre un’emozione molto forte».

Alla presenza dei rettori degli altri atenei calabresi Antonino Zumbo (UniStraDa), Giovanbattista De Sarro (Catanzaro), di Messina Salvatore Cuzzocrea è stata mostrata in anteprima un’applicazione multimediale per la ricostruzione digitale dei Bronzi di Riace. «Un’app interattiva molto originale – ha detto il ministro – che testimonia l’efficacia della collaborazione tra musei, università e ricerca. Sinergie certamente da rilanciare e da mettere a sistema – ha aggiunto – nel rispetto delle reciproche competenze, per unire i saperi che abbracciano il ramo della storia, della scienza dei materiali, dell’ingegneria». “
«La presenza del ministro è senza dubbio di un gesto di grande attenzione per la città – ha affermato Falcomatà – e ringrazio il rettore per aver promosso questo incontro con le istituzioni scegliendo il Museo quale centro principale della cultura, ma anche luogo dal quale iniziare un percorso di sinergia istituzionale per la valorizzazione del territorio. Al ministro Messa – ha continuato il primo cittadino – ho rinnovato la richiesta di sostegno e partecipazione fattiva del Governo alle celebrazioni per i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi. Scriveremo al Ministro Franceschini perché ci sia l’attenzione e la presenza del Mibact, quale parte integrante delle celebrazioni». (f.d.)

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