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Cop26, diffusa la bozza: «Nessuna emissione di CO2 entro metà secolo»

Documento pubblicato nella notte. Riconosciuta la necessità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi entro il 2100. Entro il 2030 emissioni ridotte del 45%

Pubblicato il: 10/11/2021 – 10:06
Cop26, diffusa la bozza: «Nessuna emissione di CO2 entro metà secolo»

Pubblicata nella notte dall’Unfccc la bozza del documento finale della Cop26.
Lo ha appreso l’Ansa, che l’ha ricevuta. Il documento dovrà essere esaminato dai singoli governi per le loro osservazioni.
La bozza di documento finale della Cop26 «riconosce che limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi al 2100 richiede rapide, profonde e sostenute riduzioni delle emissioni globali di gas serra, compreso ridurre le emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno alla metà del secolo».

«Vanno considerate ulteriori opportunità di ridurre i gas serra»

La bozza di documento «riafferma l’obiettivo globale di lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli pre-industriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 C dai livelli pre-industriali». Il documento «riconosce che l’impatto del cambiamento climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 gradi centigradi, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile». La bozza «invita le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica», «chiede alle parti di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili» e «sottolinea l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità».

Gli impegni dell’accordo di Parigi

Vengono inoltre accolti «favorevolmente gli impegni accresciuti presi dai paesi sviluppati» per il fondo di aiuti ai paesi meno sviluppati previsto dall’Accordo di Parigi, impegni che hanno l’obiettivo «di arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all’anno». Il documento «sottolinea la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai paesi in via di sviluppo, oltre l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno». Quindi «nota con rammarico» che neppure il target dei 100 miliardi all’anno dal 2020 «è stato ancora raggiunto».
La bozza del documento finale della Cop26 di Glasgow pubblicata nella notte «riconosce l’importante ruolo dei soggetti non statali, compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti, nel contribuire ai progressi verso l’obiettivo della Convenzione (dell’Onu per i cambiamenti climatici, l’Unfccc, n.d.r.) e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi».

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