Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il provvedimento

Eitan, mandato di cattura internazionale per il nonno

Secondo i pm c’è pericolo di reiterazione del reato se Shmuel Peleg restasse libero

Pubblicato il: 10/11/2021 – 12:52
Eitan, mandato di cattura internazionale per il nonno

Mandato di cattura internazionale per Shmuel Peleg, 63 anni, e per Gabriel Abutubul Alon, un 50 enne legato ad un’agenzia di contractor Usa: in appena due mesi di indagini della Polizia, la Procura di Pavia accusa i due israeliani del «piano strategico premeditato» con il quale hanno rapito nel Pavese per portarlo con loro in Israele Eitan Biran, il nipotino di Peleg, unico sopravvissuto della tragedia della Funivia del Mottarone. L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Pavia Pasquale Villani sta viaggiando sui canali interazionali verso Israele, dove un giudice ha già restituito Eitan alla zia paterna Aya Biran, e Cipro, dove risiede Alon. Le carte riportano le lunghe e complesse indagini dirette dal procuratore facente funzioni di Pavia Mario Venditti che svelano i particolari di un’azione portata a termine con tecniche paramilitari e di intelligence, ma anche, è il forte sospetto, grazie a complicità determinanti.

Il Mottarone, le famiglie, i tribunali

L’11 settembre scorso, Shmuel Peleg, 63 anni, tenente colonnello in pensione dell’esercito israeliano, consulente di una società di telecomunicazioni, alle 11,30 preleva Eitan dalla casa di Travacò Siccomario (Pavia) in cui vive con la famiglia della zia Aya, alla quale era stato affidato dal giudice tutelare Michela Finucci dopo l’incidente in cui il 23 maggio ha perso il padre, la madre Tal (figlia di Peleg), il fratellino di 2 anni e due bisnonni. È uno degli incontri autorizzati per consentirgli di riprendere, per quanto possibile, una vita normale circondato dall’amore di chi gli vuole bene. Ma dall’incidente del Mottarone, in cui morirono 14 persone, la famiglia si è spaccata tra i parenti della madre, i Peleg, che vorrebbero che Eitan, che da quando ha due mesi vive in Italia, venga tolto alla zia ed affidato a loro per tornare in Israele, e quelli del padre, Aya Biran e il marito, ai quali il piccolo è stato affidato affinché continui a crescere con le due cuginette. La contrapposizione si è incattivita nelle udienze a Pavia (è proseguita anche a Tel Aviv dopo il rapimento) al punto che il giudice ad agosto aveva vietato che Eitan potesse essere portato fuori dall’Italia senza il consenso di Aya obbligando il nonno a riconsegnare il passaporto israeliano del nipote (ha doppia nazionalità).

Da Pavia alla Svizzera

Alle 11,26 Peleg fa salire Eitan su una Golf che ha noleggiato il giorno prima alla Malpensa in cui si trova anche Alon. Un personaggio già identificato ad agosto in un’udienza di fronte al giudice Fenucci. Si era prima presentato come «legale israeliano» tra gli avvocati di Peleg e della ex moglie Esther Cohen (indagata per sequestro), ma quando il giudice gli aveva chiesto il tesserino «il balzano avventore, traccheggiava per poi definirsi con formula più vaga come il “consulente legale di una società di Tel Aviv”», annota il gip. Fu cacciato dall’aula. La polizia ha accertato che è stato più volte in Italia negli ultimi mesi con Peleg e la sua ex moglie. Usa l’indirizzo mail gabriel@balckwater.army, dominio che fino al 2011 era il nome di «Academi», compagnia militare privata Usa impiegata in Iraq ed Afghanistan.

I movimenti al confine italo-svizzero

Gli investigatori della Squadra mobile diretta da Giovanni Calagna hanno ricostruito i movimenti della Golf da Travacò Siccomario fino al confine italo-svizzero di Chiasso, superato senza subire controlli anche perché, come si legge nelle carte, per un problema tecnico il divieto di espatrio, nonostante risultasse il contrario, non era stato inserito nelle reti di allerta Shenghen, cui la Svizzera aderisce. Nessun approfondimento neanche quando l’auto viene fermata alle 14,10 dalla Polizia cantonale elvetica nei pressi dell’aeroporto Lugano-Agno. Gli agenti identificano i passeggeri e li fanno proseguire «in maniera del tutto inopinata», sottolinea il gip, anche se risulta una denuncia di smarrimento del passaporto israeliano di Eitan, bimbo che è in compagnia di due adulti che non risultano suoi parenti. Via libera anche in aeroporto. I tre si imbarcano su un Cessna 680 della società tedesca Aronwest proveniente da Hannover, noleggiato per 42 mila euro che alle 15 decolla per Tel Aviv dove arriva circa tre ore dopo. Eitan, ormai solo, ha tentato con coraggio di «abbarbicarsi — scrive il gip Villani — a quel che rimaneva del suo mondo: la zia tutrice, lo zio, i cuginetti, i piccoli amici di Travacò. È in questo contesto, che Peleg, col determinante apporto di Alon, lo rapisce strappandolo alle relazioni più care e prossime e rassicuranti». (corriere.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x