CATANZARO Giancarlo Rafele, presidente della cooperativa sociale Kyosei e del consorzio Macramè, è il nuovo responsabile regionale di Legacoop sociali. Rafele subentra a Lorenzo Sibio, presidente di Legacoop Calabria. L’indicazione di Rafele è arrivata al termine dell’assemblea congressuale che si è svolta venerdì pomeriggio nella sede regionale in via Fares 78 a Catanzaro, alla presenza di Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali e che ha visto anche l’elezione dei Delegati al Congresso nazionale che si terrà a Bologna il 25 e 26 novembre prossimi. La Quinta assemblea congressuale di Legacoop sociali si tiene in un momento particolare della storia della cooperazione sociale e del nostro Paese: quest’anno ricorre, infatti, il trentennale della 381, legge fondativa della cooperazione sociale. Per quanto riguarda il momento storico complessivo si apre una fase di ripresa e ricostruzione a seguito della crisi pandemica iniziata nel 2020 e degli effetti sociali ed economici che essa comporta. Non a caso il tema della quinta assemblea congressuale è “Cooperandare – traguardi ed orizzonti della cooperazione sociale”, proprio continuare a camminare, continuare a costruire per una società sana, inclusiva, sostenibile e farlo cooperando. Ad aprire i lavori dell’assemblea – in cui erano chiamati a partecipare i rappresentanti delle 122 cooperative del settore – è stato il presidente uscente, Sibio che ha prima di tutto ricordato che il congresso regionale è stato dedicato alla memoria di Quirino Ledda, fondatore e presidente di Legacoopsociali all’insegna dei valori della solidarietà, della giustizia sociale e della legalità. “Celebriamo il nostro congresso in un momento storico complessivo in cui si apre una fase di ripresa e ricostruzione in seguito alla crisi pandemica del 2020 – ha detto Sibio, affiancato dal direttore amministrativo di Legacoop, Maurizio Stasi -. La pandemia ci ha richiesto una energia straordinaria per fronteggiare il presente e costretto a pensare al futuro ogni giorno. Rischio povertà, sicurezza sociale, lavoro, sono ormai tematiche diffuse che rappresentano problemi dei nostri giorni. Creare valore economico e sociale è lo scopo fondamentale di ogni organizzazione imprenditoriale, un concetto importante ancora di più se riferito al nostro movimento”. Bisogna, quindi, ripensare sviluppo e operare imprenditoriale del mondo della cooperazione sociale puntando anche alla programmazione e all’utilizzo delle risorse Pnrr. “Abbiamo la necessità di attivare percorsi di progettazione partecipativa attraverso l’innovazione dei servizi – ha detto ancora Sibio -. La politica del movimento rimane quella di svolgere un’azione sul territorio, per il raggiungimento delle proprie sfide etiche, con l’obiettivo ambizioso di raggiungere l’equità nella crescita, perché sia buona, reale e a disposizione di tutti”. “Verso quale Welfare?”: questo il tema su cui è intervenuto Luciano Squillaci, portavoce del Terzo Settore della Calabria. “Abbiamo finalmente avviato un percorso attuativo di una legge, 328, che risale a 21 anni fa – ha esordito Squillaci -. Ma non basta parlare di regolamenti, non sono questi che fanno le riforme, che costruiscono i cambiamenti e ci portano a fare quel passaggio epocale che in Calabria è difficilissimo”. Il passaggio a cui Squillaci fa riferimento è quello che va “da un welfare costruito sui servizi ad welfare che sia di politiche sociali. C’è una differenza tra servizi sociali e politiche sociali, pensare politicamente significa veramente costruire la riforma. La sfida che ci dobbiamo giocare insieme – conclude – è quella della co-programmazione e della co-progettazione”. Tra gli interventi programmati quelli di Pino De Lucia, Responsabile territoriale di Legacoop Crotone, e Luigi Veraldi della Cgil Calabria, oltre che le testimonianze di alcuni cooperatori che hanno animato il dibattito sul tema “La cooperazione sociale calabrese a 30 anni dalla legge 381/81”. A portare il proprio contributo, a testimonianza dell’importante collaborazione avviata con Legacoop, Camillo Nola, presidente di Confcooperative e attuale portavoce ACI Calabria, che ha seguito tutti i lavori, e di Tony Moscato di Agci sociale.
“A questo congresso ci andiamo con quattro anni molto particolari – ha esordito Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali – i primi due che segnano una ripresa dopo la grande crisi del 2008 e gli ultimi due segnate dalla pandemia, dove le cooperative si sono trovate contemporaneamente a ricreare delle modalità di vicinanza alle persone che erano state rinchiuse in casa per i servizi bloccati, e si sono ritrovati anche a gestire in casa, ma le strutture residenziali sono obbligatoriamente rimaste aperte con tutte le difficoltà che conosciamo. Ci presentiamo a questo congresso con l’idea di guardare al futuro in maniera consapevole di quello che siamo, della forza che abbiamo dimostrato anche durante la pandemia e con l’obiettivo di proporci come quel soggetto in grado di mettere insieme la produzione di ricchezza di economica ma avendo al centro le persone e quindi il sociale che sicuramente sarà fondamentale nella fase di ripresa e anche obiettivo Pnrr. In questo contesto, la cooperazione sociale della Calabria rappresenta un elemento importante e significativo”. “Quello che stiamo vivendo è momento storico molto complicato per la cooperazione sociale – ha dichiarato infine il neo responsabile regionale, Giancarlo Rafele -, non legato solo alla fase pandemica. E’ arrivato il momento di iniziare a pensare al futuro nella consapevolezza di quello che siamo e non di quello che vorremmo essere, dobbiamo essere concreti e realisti. Operare in Emilia, in Toscana, in Piemonte, è sicuramente più semplice che farlo in una regione in cui la spesa pro capite dei Comuni per i servizi sociali è pari a 22 euro contro i 116 della media nazionale. A questa disparità si aggiunge il ritardo dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni che arrivano fino a 16 mesi. Parliamo di centinaia di migliaia di euro che mettono a rischio la sostenibilità delle cooperative sociali che non riescono più ad essere attrattive nei confronti delle nuove generazioni. Dobbiamo iniziare a pensare ad una stagione di lotte – aggiunge Rafele – contro queste iniquità, coinvolgendo anche i sindacati che devono stare accanto a noi. Dobbiamo prendere posizioni contro talune Asp inadempienti, contro la Regione che non riconosce rette adeguate, contro i Comuni che pagano in ritardo, a partire da quello da Catanzaro per cui è forse arrivato il momento di chiederne il commissariamento per quanto riguarda l’attuazione della riforma del welfare. Dobbiamo uscire da quel recinto di meri gestori di servizi sociali dove ci hanno relegato – ha concluso Rafele – per poter fare politiche sociali in un’ottica di coprogettazione e coprogrammazione con gli Enti pubblici”.
I Delegati al Congresso nazionale sono: Giancarlo Rafele in qualità di responsabile regionale eletto; Anna Corrado Coop Agorà Kroton; Nadia De Nisi Coop Res Omnia ; Mario Alberti Coop La Nostra Terra.
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