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l’iniziativa

Arcavacata, l’Unical progetta una Cittadella dell’innovazione

L’ateneo concorre al bando dell’Agenzia per la coesione territoriale con un progetto da 26 milioni di euro

Pubblicato il: 13/11/2021 – 11:35

RENDE Una nuova cittadella dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile. È l’obiettivo del progetto Pariss (Parco per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile) con cui l’Università della Calabria partecipa al bando, promosso dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, per il finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Il progetto Unical, al quale stanno lavorando da alcuni mesi diversi settori dell’ateneo, prevede un finanziamento di oltre 26 milioni di euro e si propone di creare una “casa comune” dell’innovazione, in grado di svolgere un ruolo cruciale nella valorizzazione delle attività di ricerca e nel favorire il trasferimento tecnologico dell’ateneo, a beneficio di tutto il territorio.

L’idea progettuale

L’idea parte dall’Università della Calabria e coinvolge quattro partner importanti, che conoscono il territorio, le sue esigenze, la domanda che arriva da aziende, enti e associazioni e potranno favorire il processo di trasferimento tecnologico. Si tratta della Camera di commercio di Cosenza, di Fincalabra e del Calabria Digital Innovation Hub, del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) attraverso l’area di Ricerca di Cosenza. Il focus dell’innovazione sarà centrato sulla transizione digitale (Industria 4.0 con tutte le sue declinazioni: Smart Manufacturing, Robotica, AI, Big Data, ecc.), sulla transizione ecologica (energia, idrogeno, nuovi materiali, sostenibilità ambientale, biodiversità, ecc.) e sulle scienze sociali. Nel progetto saranno coinvolti tutti gli attori che svolgono un ruolo importante nel processo di implementazione delle innovazioni derivanti dalla ricerca: tutte le spin off e le start up presenti nel territorio, le aziende, le università e gli enti di ricerca, i policymaker, le istituzioni, le associazioni di categoria. Un progetto ad ampio respiro, assolutamente aperto verso il territorio, come del resto è testimoniato dalle numerosissime manifestazioni di interesse pervenute. Al progetto, che se finanziato sarà aperto a ulteriori collaborazioni, hanno infatti già aderito oltre 70 tra aziende, associazioni e comuni. Tra le imprese che hanno manifestato interesse anche tre importanti player dell’innovazione digitale, come Ntt Data, Engineering e Relatech. Nella sua configurazione finale Pariss si presenterà come un sistema autonomo e sostenibile, sia in termini strutturali che di consumi, ma anche in relazione ai servizi immateriali offerti. Pertanto, Pariss servirà a favorire la nascita di collaborazioni multidisciplinari, con il preciso intento di trovare soluzioni innovative ai bisogni del territorio, partendo dal territorio stesso, per generare conoscenza e portare ricchezza all’intera Calabria. La “cittadella”, qualora il progetto prendesse vita, ospiterà a regime più di 50 aziende, con la presenza di più di 200 giovani, associazioni, comuni, enti, fino ai singoli cittadini che troveranno ascolto per discutere dei loro bisogni e trovare risposte. Anche l’arcidiocesi di Cosenza – Bisignano ha manifestato interesse ad aderire al progetto, in quanto una parte di esso prevede un osservatorio dedicato all’inclusione sociale, con l’avvio di sperimentazioni innovative sul welfare di prossimità. In fase di definizione delle candidature per il bando, l’Università della Calabria e gli altri atenei statali calabresi hanno deciso di partecipare con tre sole proposte, complementari e integrabili, che possano condurre alla realizzazione di un ecosistema di innovazione regionale. Una scelta fatta nell’ottica di dare maggiore forza ai progetti presentati e non disperdersi in una frammentazione di singole iniziative. Le proposte delle tre università, inoltre, sono state concepite in maniera propedeutica proprio per realizzare un ecosistema regionale dell’innovazione.

Leone: concentrati sulle nostre proposte

«Ecco perché le università calabresi – spiega il rettore Nicola Leone – hanno inteso concentrarsi su tre proposte coordinate, declinando la richiesta di presentare proposte predisposte da altri soggetti. Richieste che tra l’altro, in molti casi, sono giunte a “pacchetto chiuso” e a pochi giorni dalla scadenza, con progetti spesso privi di un’accurata analisi di sostenibilità nel tempo. Come se avere la partecipazione dell’Università fosse solo un bollino di qualità, in qualche modo dovuto, lasciandola fuori da ogni fase decisionale, di fattibilità, di idee e di stesura del progetto».

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