CATANZARO «4.2 milioni di euro. A tanto ammonterebbero gli incassi del Comune di Catanzaro per la voce “multe stradali” nel periodo 2015-2021». Lo afferma il Codacons, che – si legge in una nota – «ha deciso di vederci chiaro sulla destinazione dei fondi raccolti attraverso le contravvenzioni per violazione del Codice della strada». Codacons ha inviato, infatti, una istanza d’accesso «volta ad acquisire i documenti relativi all’utilizzo dei fondi incassati dall’amministrazione attraverso le multe. La legge vigente, com’è noto, impone che gli introiti delle sanzioni amministrative afferenti le violazioni al codice della strada siano usati dalle amministrazioni per migliorare la sicurezza stradale e garantire strade e segnaletica. Al riguardo l’art. 208 del Codice della Strada stabilisce che “Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti è destinata: – in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, dimessa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente; – ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade”. Quanto venga rispettata la legge è sotto gli occhi di tutti. Buche talmente grandi da inghiottire le auto, asfalti che si disfano alla prima pioggerellina, segnaletica cervellotica, illuminazione insufficiente…praticamente viaggiamo lungo delle trappole». «Non sappiamo come l’amministrazione abbia utilizzato gli oltre 4 milioni di euro incassati negli ultimi anni grazie alle contravvenzioni, visto lo stato disastroso delle strade – sostiene Francesco Di Lieto – per tale motivo abbiamo deciso di fare chiarezza, presentando una istanza per conoscere nel dettaglio come sono stati spesi i proventi delle multe stradali. Se risulterà che la legge è stata violata e i soldi non sono stati utilizzati per lo scopo che è stabilito dalla norma, scatterà la denuncia per peculato e abuso di atti d’ufficio», conclude Di Lieto.
x
x