MONTALTO UFFUGO Il viso è stanco, gli occhi fissano il vuoto in cerca di una risposta. Il dolore è insopportabile e le lacrime raccontano il dramma di Aghedo Mark Samson che ha perso la sua amata sposa. Elisabetta Sunday, la 27enne investita a Montalto Uffugo, in via Mascagni, (qui la notizia) non c’è più e il suo futuro marito (si sarebbero dovuti sposare oggi) tiene stretto – insieme alla sorella della vittima Sunday Blessing – la foto della compagna, prima di lasciarsi andare ad un pianto straziante. La comunità nigeriana di Montalto e dell’hinterland cosentino, circa una quarantina di persone, si è radunata oggi pomeriggio sfidando la pioggia per ricordare Elisabetta. Tutti con in mano una candela, poi la fiaccolata silenziosa sul luogo dell’incidente. L’arrivo e la sosta nel luogo della tragedia dove, quel maledetto pomeriggio dello scorso 8 novembre, la giovane nigeriana è stata travolta e uccisa da un mezzo in transito. Il cuore di Elisabetta ha continuato a battere, seppur debolmente, fino all’arrivo in ospedale. Poi è sopraggiunto il decesso.
«Con tristezza e dolore abbiamo organizzato la fiaccolata in ricordo di una ragazza la cui vita è stata distrutta. La sua unica colpa è di abitare vicino ad una strada isolata, dove le auto corrono senza limiti di velocità e priva di illuminazione», racconta ai nostri microfoni Ahmed Berraou del coordinamento migranti di Cosenza. «Elisabetta non ha nessuna colpa – continua – denunciamo l’assenza di una strada sicura e denunciamo anche l’indifferenza degli automobilisti perché la ragazza è rimasta a terra più di 40 minuti prima che qualcuno chiamasse i soccorsi». Oltre alla comunità straniera presente alla fiaccolata erano presenti alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Montalto e i carabinieri, poi l’assenza dei cittadini. «C’è poca gente – confessa ai nostri microfoni Josephine Eunogu portavoce della comunità nigeriana di Montalto – è troppo doloroso. Oggi avremo dovuto ballare, cantare e mangiare al matrimonio di Elisabetta e invece siamo qui, a ricordarla».
Le indagini proseguono. I carabinieri hanno immediatamente avviato le ricerche, riuscendo a risalire all’identità del conducente anche grazie alle prime informazioni acquisite dai familiari della donna, testimoni di quanto accaduto. Sul luogo dell’incidente sono stati repertati frammenti del faro del veicolo, un furgone di colore bianco. E’ seguito il fermo del 21enne che ha ammesso le proprie responsabilità dichiarando di non essersi accorto di quanto accaduto e ritenendo di aver preso una buca. Al vaglio degli inquirenti anche l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata, presenti nella zona.
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