MILANO «Si sono chiusi sabato 13 novembre i lavori del XXI convegno nazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Clinica tenuto agli East End Studios di Milano. Quest’anno – si legge in una nota – l’evento di riferimento nazionale per la tecnologia in ambito sanitario assume, oltre al consolidato valore scientifico istituzionale, un valore simbolico di ripartenza dopo una pandemia che ha duramente messo alla prova il Servizio sanitario. L’ultimo convegno in presenza pre pandemia, era stato ospitato dalla nostra Regione Calabria a Catanzaro nel 2019 con oltre 1900 partecipanti. In ogni ripartenza è necessaria una riflessione, affinché il futuro che si intende costruire non porti con se le zavorre del passato. Questa volta – continua la nota – non mancheranno le risorse economiche, perché con il Pnrr (Piano Nazionale di Recupero e Resilienza) si sono gettate solide basi per rifondare una assistenza sanitaria nazionale degna della considerazione che ha sempre avuto in ambito internazionale, però per fare ciò sono necessarie le persone, le competenze, la passione e soprattutto l’attaccamento al territorio. La nostra regione Calabria, più delle altre, attraversa un momento cruciale, che può consentirle una ripresa a 360 gradi. Restando in tema di persone e passione diversi sono stati i Calabresi che hanno espresso il loro valore e le proprie competenze in questa prestigiosa vetrina nazionale. Nello specifico sono stati attivamente impegnati Carmelo Minniti (Vice presidente nazionale Aiic), Aldo Mauro (Referente regionale Aiic da oltre 10 anni) e Cristian Veraldi (al suo primo mandato in qualità di Referente regionale Aiic). Doveroso menzionare il prezioso contributo dello stimatissimo Ettore Jorio, docente dell’Università della Calabria, che nell’ambito del corso di “Fondamenti di Organizzazione Sanitaria” sotto la direzione scientifica di Mauro, da un triennio, contribuisce all’alta formazione professionale degli ingegneri clinici, confermando il ruolo primario della scuola di alta formazione manageriale dell’Unical.
Nell’ambito dei lavori del convegno non si può non citare sessioni che hanno affrontato temi centrali per la riorganizzazione del nuovo Sistema Sanitario Nazionale:
“La nuova organizzazione dei servizi territoriali: il ruolo della telemedicina” sessione moderata dall’Ing. Mauro che ha visto il contributo di Dirigenti del Ministero della Salute, dell’Agenas e dell’Università di Milano, oltre alla partecipazione di diverse realtà imprenditoriali nazionali che hanno portato la propria esperienza e che ha affrontato un tema di primaria importanza per la definizione della sanità del domani;
“Gestione e Manutenzione delle Apparecchiature Biomediche: la realtà vissuta dai protagonisti” moderata da Minniti, che ha affrontato temi sempre attuali nell’ambito dell’ingegneria clinica e che soprattutto nel contesto sanitario emergenziale vissuto, ha manifestato l’importanza di avere competenze specifiche che garantiscano il corretto funzionamento delle apparecchiature in ambito ospedaliero ed extra ospedaliero.
Gli ingegneri clinici nel contesto nazionale concentrano responsabilità e ruoli cardine nelle più prestigiose strutture sanitarie pubbliche e private, mentre, purtroppo, nella nostra Regione, impegnata perlopiù a gestire le varie emergenze piuttosto che programmare il futuro, le strutture operative di ingegneria clinica risultano sottodimensionate o addirittura assenti. Iniziative come questa – conclude la nota – dimostrano che in Calabria abbiamo tanti professionisti di primissimo livello che possono e devono dare un contributo affinché il diritto alla salute, sancito nell’art. 32 della Costituzione, possa riappropriarsi del significato pensato e voluto dai padri costituendi».
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