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Occhiuto: «Lega e Fdi hanno avuto più di due anni fa. Avrei vinto anche senza di loro»

Il governatore spiega la logica dietro la distribuzione degli assessorati: «Essere federatori è nella cultura di Berlusconi e Forza Italia»

Pubblicato il: 14/11/2021 – 14:01
Occhiuto: «Lega e Fdi hanno avuto più di due anni fa. Avrei vinto anche senza di loro»

CATANZARO «In Calabria le liste di Forza Italia e di Forza Azzurri hanno preso il 26%: io avrei vinto anche senza Lega e Fratelli d’Italia. Alleati che ringrazio per aver fatto parte della coalizione che mi ha sostenuto. Importanza degli alleati che dopo la vittoria ho riconosciuto dando loro fondamentali ruoli nella giunta e nel Consiglio regionale. Lega e Fratelli d’Italia hanno avuto più di due anni fa, nonostante abbiano preso una percentuale minore alle elezioni. E questo perché noi di Forza Italia abbiamo questa cultura, noi siamo federatori, noi ci muoviamo seguendo la lezione che il presidente Berlusconi ha dato al centrodestra e alla politica italiana. Noi siamo per un centrodestra inclusivo, che ha la capacità di allargarsi, riconoscendo le differenze come ricchezza».
Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo alla convention del partito azzurro “La nostra Forza”, organizzata dal coordinatore regionale siciliano Gianfranco Micciché, a Mazara del Vallo (Trapani).

«Per Forza Italia uno spazio enorme, dobbiamo tornare a essere la guida del centrodestra»

L’analisi di Occhiuto si apre anche allo scenario nazionale. «C’è uno spazio politico enorme per Forza Italia, uno spazio che stanno lasciando per strada Lega e Fratelli d’Italia – ha spiegato il governatore –. Gli italiani oggi non vogliono una classe dirigente che parla alla pancia degli elettori, vogliono invece una classe dirigente competente, che si rappresenti in maniera rassicurante, serena, che proponga soluzioni. Gli italiani vogliono una classe dirigente come è sempre stata la classe dirigente di Forza Italia. C’è un grande spazio per noi, dobbiamo avere la capacità di aggredire questo spazio politico. Noi non siamo un partito che ha la vocazione ad essere minoritario, non dobbiamo essere ostaggio delle paure o delle preoccupazioni. Abbiamo davanti un grande futuro e dobbiamo imparare, in relazione alle nostre legittime ambizioni, dal presidente Berlusconi. Dobbiamo ambire a tornare la guida del centrodestra, il punto di riferimento per l’intera coalizione».

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