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Un bando rischia di “saccheggiare” il 118. Corto circuito Azienda ospedaliera-Asp di Cosenza?

«Perplessità» dell’Anaao-Assomed per uno dei requisiti. Il Pronto soccorso dell’Annunziata potrebbe sanare le sue carenze a discapito del servizio 118

Pubblicato il: 14/11/2021 – 15:13
di Luca Latella
Un bando rischia di “saccheggiare” il 118. Corto circuito Azienda ospedaliera-Asp di Cosenza?

COSENZA I problemi della sanità nostrana, come in tutti gli ambiti, maturano troppo spesso nelle stanze dei bottoni. In tempi in cui i medici scarseggiano – anche quelli specializzati per via dei pochissimi posti disponibili nelle scuole di specializzazione – perché figli di un retaggio esclusivo e a numero chiuso, a risentirne sono alla fine sempre i cittadini. Mancano medici a tutti i livelli e in tutte le specializzazioni, le aziende sanitarie sono stritolate dai debiti e sul mercato del lavoro non riescono a reperire le forze necessarie, anche perché le “nuove leve” non hanno certo sacrificato anni di studi “lacrime e sangue” per poi immaginare di lavorare in ospedali senza strumenti e farmaci salvavita, dove rischiano nell’esercizio delle loro funzioni che un calcinaccio gli cada sulla testa, di viaggiare in ambulanze con 600mila chilometri o di essere aggrediti, accoltellati o linciati perché il mezzo di soccorso arriva tardi. Sognano tutto, tranne che venire a lavorare al sud, per finire in un tritacarne senza orari, senza ferie, senza diritti.
Accade anche che per colpa di quell’atavica carenza di personale, le aziende che forniscono il servizio sanitario sul territorio si pestino i piedi nel contendersi i pochi medici disponibili. Un po’ come la coperta corta, se si tira da un lato, poi scopre dall’altro.
Ed allora il corto circuito – evidentemente innescato dalla mancanza di comunicazione – tra Azienda ospedaliera di Cosenza e Azienda sanitaria provinciale, potrebbe mandare letteralmente in tilt il servizio del 118 su tutto il territorio. Un 118 peraltro già gravato da una crisi senza precedenti, alimentata dalla penuria di risorse umane e regolato da un rapporto lavorativo che sicuramente non invoglia anche i più volenterosi tra quei coraggiosi medici che vorrebbero approcciarsi alla carriera di emergenza-urgenza per vocazione.

L’avviso pubblico per “soli titoli”

Con la revisione del “sistema” pronto soccorso in atto, l’Azienda ospedaliera ha pubblicato un avviso pubblico, per soli titoli – il 2 novembre con scadenza martedì scorso – per il conferimento di incarichi temporanei di dirigenti medico di primo livello per l’Unità operativa complessa di Medicina d’urgenza e pronto soccorso, fino a dodici mesi.
Tra i requisiti se ne leggono di scontati come la laurea e la specializzazione nella Medicina d’urgenza, ma anche l’iscrizione all’albo dell’ordine dei medici-chirurghi, attestata da certificato in data non anteriore a sei mesi rispetto a quella di scadenza del bando.
E ce n’è uno che ha destato «perplessità» all’Anaao-Assomed, per come dichiara il vicesegretario regionale Guglielmo Cordasco.
Ad un certo punto dell’avviso pubblico, si legge che potevano partecipare «in subordine, coloro i quali hanno svolto attività lavorativa o hanno maturato esperienza anche con contratti flessibili nell’ambito di Pronto Soccorso o nell’area Emergenza Urgenza». Traducendo, i partecipanti potevano essere tutti quei medici che, anche per un solo giorno, hanno prestato servizio in pronto soccorso o in ambulanza.
Il bando, presumibilmente, avrà fatto gola a tutti quei medici, eterni precari, in servizio al 118 provinciale. Medici che non sono dirigenti, vivono del contratto di convenzione, ovvero guadagnano molto meno dei loro colleghi strutturati, non hanno diritto a ferie o malattia.
Se così fosse, insomma, il rischio concreto di vedere “saccheggiato” il servizio del 118 è altissimo. Ormai da mesi, peraltro, soprattutto sullo Jonio e sul Tirreno, capita sempre più spesso che le ambulanze viaggino senza medico, con tutte le conseguenze ed i fatti di cronaca tristemente narrati in queste settimane. Se la preoccupazione si trasformerà in qualcosa di più concreto lo si saprà a brevissimo, ma intanto il Pronto soccorso dell’Annunziata potrebbe sanare le sue carenze a discapito del servizio 118 territoriale.

Le «perplessità» dell’Anaao-Assomed

Sull’avviso pubblico, per soli titoli, per il conferimento di incarichi temporanei di dirigente medico per la Uoc Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, ha espresso «perplessità». Il vicesegretario regionale dell’Anaao-Assomed, Guglielmo Cordasco, in una lettera inviata al management dell’azienda.
«Le perplessità — specifica Cordasco — riguardano alcuni requisiti specifici che non sembrano avere alcun riscontro nella normativa per l’accesso al ruolo di dirigente medico. In particolare nel bando, alla voce requisiti specifici, punto “e”, viene riportato “in subordine, coloro i quali hanno svolto attività lavorativa o hanno maturato esperienza anche con contratti flessibili nell’ambito di Pronto Soccorso o nell’area Emergenza e Urgenza”. Tale requisito, a nostro parere – prosegue il sindacalista – non risulta essere sufficiente per l’accesso alla dirigenza medica e peraltro, qualora si procedesse all’inquadramento nella dirigenza medica di colleghi con tali requisiti, potrebbe avere conseguenze di tipo medico-legale per l’azienda ospedaliera e per i medici stessi in caso di contenziosi. La problematica del reclutamento di personale e l’organizzazione della Medicina d’urgenza – spiega ancora il referente dell’associazione dei dirigenti medici – il Pronto soccorso ed il Set 118 è all’attenzione di questo sindacato che, in un suo documento, ha proposto la continuità dell’assistenza tra il momento del soccorso extraospedaliero e quello delle cure intraospedaliere attraverso l’integrazione funzionale del Set 118 con il Dea, con utilizzo di comuni protocolli assistenziali e di una piattaforma informatica comune. Invitiamo quindi l’Azienda ospedaliera ad implementare tale integrazione con l’Asp di Cosenza, evitando nel contempo — conclude il vicesegretario regionale dell’Anaao-Assomed — l’adozione di provvedimenti della cui legittimità si esprimono forti dubbi».
Nei prossimi giorni sapremo come andrà a finire. Le due aziende si siederanno ad un tavolo? (l.latella@corrierecal.it)

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