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Primo congresso nazionale di Fismu, Esposito confermato segretario nazionale

Chiusura ieri a Tivoli. Esposito: «Manifesteremo la nostra opposizione, ma non possiamo rimanere schiacciati tra conservazione dello status quo e privatizzazione»

Pubblicato il: 15/11/2021 – 9:01
Primo congresso nazionale di Fismu, Esposito confermato segretario nazionale

TIVOLI Si è chiuso ieri a Tivoli, presso il Grand Hotel Duca d’Este, il I Congresso Nazionale Costitutivo della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu. Nel corso dei lavori i 135 delegati, in rappresentanza di tutti i settori della sanità pubblica italiana, hanno eletto all’unanimità i nuovi vertici del sindacato.
Confermato il Segretario nazionale, Francesco Esposito (Calabria) medico di medicina generale, nuova Presidente Mirella Triozzi, (Abruzzo) medico del 118, in continuità anche il Responsabile organizzativo e tesoriere, lo specialista ambulatoriale Vincenzo Morante (Campania), vice Presidenti Marina Mazzero, (Friuli) medico di medicina generale, Franchino Martire (Lombardia), pensionato. Presidenti onorari Antonio Catalano (Campania), Franca Mirandola (Veneto).
Quindi vice Segretari nazionali Annarita Ecca (Sardegna) area della convenzionata, Stanislao Bentivegna (Sicilia) area della dirigenza. 
Della segreteria nazionale fanno parte: Andrea Dominijanni, Responsabile Dirigenza in FVM (Calabria), Cosimo Trovato (Sicilia) Responsabile Specialistica Ambulatoriale in UIL, Antonio Luciano (Campania) Responsabile Specialistica Ambulatoriale FismuFrancesco Falsetti (Lombardia) Segretario Umi, Ernesto La Vecchia (Molise) Responsabile Rapporti Istituzionali e Comunicazione, Anna Lampugnani (Puglia) Coordinamento delle Regioni, Marco Alise (Sicilia) Responsabile Politiche Giovanili, Salvo Calì (Sicilia), Centro Studi.
Quindi è stata eletta anche la Direzione nazionale nella quale tra gli altri sono presenti anche i responsabili di settore.

RESPONSABILI DI SETTORE:
Assistenza Primaria: Massimo Calisi 
Continuità Assistenziale: Marco Bruni
Emergenza territoriale: Emanuele Cosentino
Dirigenza Ospedali: Claudio Picarelli
Dirigenza Territorio: Patricia Giosuè
118 e Pronto Soccorso: Raffaele Gaudio
Dirigenza Sanitaria: Ernesto Di Francesco
Pediatria: Maria Francesca Pinna
Medici in Formazione: Dario Calì

Francesco Esposito, nell’intervento svolto durante il congresso, ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di uscire dalle «false polemiche senza sbocchi reali, come quella sul passaggio a dipendenza dei medici di famiglia, che rischia di essere solo il diversivo per il vero piano A, cioè la privatizzazione dei servizi sul modello lombardo».
«Su questo piano – ha aggiunto – noi manifesteremo la nostra ferma opposizione. Ma non possiamo rimanere schiacciati tra conservazione dello status quo e privatizzazione. Il paradosso è che nel frattempo, e da anni, non si consente questo passaggio alla dipendenza ai medici convenzionati del 118 in molte regioni, pur avendone avuto diritto. La leva del cambiamento è e sarà il Contratto unico dei medici italiani, una prospettiva di lavoro a lungo termine che chiuda la stagione che ha visto una perenne divisione tra medici dirigenti e convenzionati. Una sola classe dirigente medica per il governo della sanità. Parliamo chiaramente di un “cantiere aperto” ma con una idea forte sul medio termine: il paradigma di tipo contrattuale potrebbe essere l’attuale convenzione per la specialistica ambulatoriale che già comprende un forte carattere libero professionale, compenetrandolo tuttavia con alcune caratteristiche del lavoro dipendente (a partire dalle tutele). E si potrebbe partire da un accesso generalizzato a tutti settori del SSN con un rapporto libero-professionale para subordinato a orario fisso per tutti di 38 ore (in parte traducibile in scelte per il settore dell’assistenza primaria, al fine di salvaguardare il rapporto fiduciario). È vero che il contratto unico dei medici italiani richiede un approfondito dibattito e un percorso politico e giuridico che non possono esaurirsi nello spazio temporale di un congresso o in pochi mesi. Tuttavia si potrebbe partire da subito con il ruolo unico dell’area convenzionata».
«Cronicità, fragilità, invecchiamento della popolazione, il rischio, appunto, di prossime, possibili epidemie, chiedono interventi seri di razionalizzazione dei servizi, una riorganizzazione dei Distretti e una reale messa in rete delle professionalità del SSN, con la messa a regime a livello nazionale del fascicolo elettronico, della telemedicina, della condivisione statale di dati e informazioni. Due gli assi su cui lavorare: centralità del paziente e governo clinico dei medici, con l’obiettivo di ottenere prossimità, continuità assistenziale h24, capillarità, più ospedali di eccellenza, più territorio con strutture intermedie e più cure domiciliari (nella relazione in allegato le proposte per area)».
Sul piano strettamente sindacale Fismu gode di eccellente salute. «Dopo la lunga pausa imposta dall’emergenza COVID, siamo al I congresso di Fismu, costituente. Ha concluso Esposito – Sembrava un’impresa quasi impossibile, soprattutto in un periodo di crisi delle iscrizioni ai sindacati. In questi due anni tutte le sigle hanno perso affiliatimentre noi crescevamo. Siamo presenti in quasi tutte le regioni italiane, siamo tra i primi sindacati della medicina generale in Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna, Abruzzo, Lombardia, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Toscana. Nel 118, area convenzionati, siamo sicuramente una delle realtà più rappresentative in Italia. Siamo soci di FVM nella sezione della dirigenza medica, rappresentando la sezione più numerosa in Calabria, Sicilia e Lombardia. E in questi mesi, anche grazie a una sapiente politica di alleanze a partire da quelle con Cisl, Umi e Uil, diverse da noi ma con obiettivi comuni e con una visione condivisa delle regole e del mondo medico, possiamo dire che siamo già ai tavoli nazionali, regionali e aziendali. Nella Specialistica ambulatoriale con gli amici di UIL siamo già ritornati rappresentativi crescendo anche numericamente. Avanti così, per l’unità dei medici e per la difesa della sanità».


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