CATANZARO Prende forma l’annunciata rivoluzione della burocrazia regionale avviata (da solo) dal neo governatore Roberto Occhiuto con l’approvazione del regolamento che riassetta e riorganizza i Dipartimenti della Cittadella con l’obiettivo di evitare corto circuiti e confusione amministrativa. La fase dell’annuncio si è concretizzata nel primo step propedeutico alla ricerca e soprattutto all’individuazione dei dirigenti che, nelle intenzioni del presidente della Regione, dovranno essere la “longa manus” dell’esecutivo per «efficientare i Dipartimenti, semplificare quanto più possibile le procedure, snellire l’azione della macchina burocratica regionale», secondo quanto Occhiuto dichiarò lo scorso 7 novembre. Il Dipartimento Organizzazione della Regione ha infatti pubblicato oggi gli avvisi per la selezione dei dirigenti dei Dipartimenti Segretariato, Presidenza, Organizzazione, Programmazione unitaria, Tutela della Salute, Infrastrutture e Lavori pubblici, Lavoro, welfare, Istruzione e Cultura, Protezione civile, Sviluppo economico e Attrattori culturali, Ambiente, Agricoltura Forestazione e Turismo e mobilità. E Occhiuto e la sua Giunta danno l’impressione di non voler perdere tempo, imponendo un vero e proprio sprint, con tempi strettissimi: le domande infatti – si legge negli avvisi – vanno presentati entro sette giorni, ed è un termine perentorio, insomma chi lo sgarra è fuori senza appello. In più, c’è una significativa linea di continuità tra l’amministrazione Santelli e l’amministrazione Occhiuto: l’avviso pubblico di selezione è unico, rivolto sia ai dirigenti interni alla Regione sia a soggetti esterni, laddove fino a un anno e mezzo fa in genere si richiedeva prima un avviso rivolto ai dirigenti interni e poi un avviso rivolto all’esterno. In ogni caso – è specificato nell’avviso – possono partecipare «i soggetti in possesso dei requisiti generali per l’accesso ai rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione». Amministrazione che – è scritto ancora – «per il conferimento dell’incarico dirigenziale tiene conto del livello di complessità dell’articolazione amministrativa interessata agli obiettivi di carattere strategico e gestionale richiesti alla stessa, delle attitudini, delle capacità professionali e organizzative possedute dai candidati, delle valutazioni e dei risultati ottenuti in precedenza nell’amministrazione di appartenenza, delle esperienze individuali compiute all’interno e all’esterno dell’amministrazione regionale e delle esperienze di direzione eventualmente maturate all’estero o nel settore privato purché attinente al conferimento dell’incarico, e infine delle pari opportunità».
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