GIOIA TAURO Un blitz della Polizia è in corso in diverse regioni italiane contro presunti appartenenti alla cosca Molè, una delle storiche famiglie di ‘Ndrangheta: sono oltre cento le misure cautelari chieste e ottenute da tre procure distrettuali antimafia, quelle di Milano, Firenze e Reggio Calabria. Al centro dell’indagine, nel corso della quale è stata sequestrata anche una tonnellata di cocaina proveniente dal Sudamerica, la cosca della Piana di Gioia Tauro (si stanno eseguendo decine di ordinanze a carico di capi e gregari delle ‘ndrine – 36 ai domiciliari e 31 in carcere – e sequestri preventivi di aziende, beni immobili, terreni e rapporti finanziari) le sue ramificazioni in Lombardia e Toscana e le proiezioni all’estero. Gruppi che, seppur dotati di una certa autonoma, operavano in stretta sinergia.
Trentasei misure cautelari, 31 delle quali in carcere, sono state eseguite dalla
Squadra mobile di Reggio Calabria in esecuzione di un’ordinanza del gip su richiesta della Dda reggina, nell’ambito del blitz della polizia scattato all’alba tra Calabria, Lombardia e
Toscana contro la cosca Molè di Gioia Tauro, una delle più potenti nel panorama criminale ‘ndranghetistico. In carcere sono finiti capi e gregari della cosca.
Nell’ambito della maxi-operazione antidroga sono in corso anche sequestri preventivi di aziende, beni immobili, terreni e rapporti finanziari. Le indagini, coordinate dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, hanno interessato le cosche di ‘ndrangheta del versante tirrenico reggino. Investigatori della squadra
mobile e del Servizio centrale operativo stanno eseguendo il provvedimento cautelare emesso dal gip Tommasina Cotroneo in diverse regioni d’Italia e all’estero.
I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, autoriciclaggio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, produzione, traffico e cessione di sostanze stupefacenti, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione. A condurre le indagini sono state le squadre mobili di Reggio Calabria, Milano, Firenze e Livorno, coordinate dal Servizio centrale operativo della Polizia. Al filone milanese dell’inchiesta ha lavorato anche il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Como. I dettagli dell’operazione saranno illustrati in tre distinte conferenze stampa che si terranno alle 10.45 in procura a Milano e Firenze e in questura a Reggio Calabria.
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