CATANZARO Dopo la sentenza d’abbreviato, si chiude un altro capitolo del processo contro i presunti affari illeciti tra le cosche crotonesi e il mondo dell’imprenditoria e della politica.
Il gup Antonella De Simone ha accolto le richieste di patteggiamento di quattro imputati implicati nel processo “Basso Profilo” istruito dalla Dda di Catanzaro contro presunti illeciti rapporti tra le cosche crotonesi, imprenditori, politici ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali.
Ha patteggiato una pena di un anno, sei mesi e 20 giorni Simona Cannarozzi, 37 anni, originaria di Ivrea, accusata, in concorso con altre persone, di avere emesso fatture per operazioni inesistenti per conto della Service Call srl, falsità ideologica, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Un anno e 4 mesi è la condanna concordata per l’imprenditore Bruno Andreoli, 39 anni, di Roccabernarda, accusato di emissione di fatture per operazioni inesistenti attraverso la ditta AB Group di Bruno Andreoli.
Ha patteggiato una pena a un anno e sei mesi l’imprenditrice Monica Comberiati, 28 anni, di Roccabernarda, accusata di emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti attraverso la ditta Futur Service di Comberiati Monica e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Un anno e 4 mesi di reclusione ha patteggiato Stefano Docimo, 29 anni, di Montalto Uffugo, accusato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Nel collegio difensivo gli avvocati Francesco Acciardi, Gianluca Acciardi, Nicola Facente, Giuseppe Vetrano.
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