CATANZARO Un campanello d’allarme. In Calabria l’ospedalizzazione per Covid 19 negli ultimi giorni è tornata a crescere in modo piuttosto consistente, arrivando a percentuali di occupazione dei posti letto superiori alla media nazionale con riferimento ai ricoveri sia in terapia intensiva sia in area mdica. Lo si desume dall’ultimo monitoraggio quotidiano dell’Agenas, dal quale emerge una situazione non ancora di saturazione ma tale da richiedere massima attenzione, soprattutto per quanto riguarda l’area medica. In Calabria a oggi i ricoveri complessivi sono 134, con un sensibile aumento registrato negli ultimi giorni: in area medica i ricoveri sono 124, con un’occupazione – rileva l’Agenas – pari al 13%, che è praticamente il doppio della media italiana, ferma al 7%. Maggiori difficoltà rispetto alla Calabria si registrano soltanto in Friuli e Provincia autonoma di Bolzano, con un’occupazione del 14%, seguono la Calabria Sicilia e Valle d’Aosta al 10%. La Calabria è ancora sotto la soglia di allerta di saturazione fissata al 15% a livello ministeriale, ma la differenza è ormai minima. Il dato confortante è l’occupazione delle terapie intensive, che in Calabria è al 6%, ancora piuttosto lontana dal 10% di soglia critica, anche se anche qui superiore alla media italiana (5%): i ricoveri nelle rianimazioni sono 10 (4 a Catanzaro, 5 a Cosenza e 1 a Reggio Calabria).
x
x